A Londra Uber attiva un servizio specifico per il trasporto disabili, con gli autisti addestrati per fornire assistenza ai disabili visivi e motori.
Uber, il nuovo servizio di trasporto privato che si sta diffondendo in tutto il mondo, a Londra ha attivato UberASSIST, un servizio destinato alle persone fisicamente più svantaggiate. Cento suoi autisti hanno infatti frequentato un corso dove hanno imparato ad assistere nel modo più appropriato varie categorie di disabili, in particolare i disabili in carrozzina, quelli su scooter, quelli che si spostano mediante carrelli e i non vedenti. Questo corso è stato organizzato dall’associazione “Transport for all and inclusion London“, un’associazione che da vent’anni si batte per i diritti dei disabili. Come è scritto sul suo sito web, la sua missione principale è quella di “assicurarsi che le istanze degli utenti dei servizi siano sempre ascoltate da coloro che gestiscono la rete dei trasporti”. In quest’articolo di alcuni mesi fa, avevamo parlato di un’applicazione per smartphone che, sempre a Londra, consente alle persone non vedenti di orientarsi dentro le stazioni della metropolitana.
Nessun sovrapprezzo
Prima dell’inizio della corsa, gli autisti vengono avvertiti che i passeggeri hanno necessità di assistenza, e possono contattarli in
anticipo. Uber ha enfatizzato un’indagine statistica secondo la quale le persone disabili usufruiscono del taxi con maggior frequenza rispetto alle altre persone, ma spesso devono pagare un prezzo più alto. A dire la verità allo scrivente, che prende centinaia di taxi all’anno, questo non risulta, ma può essere che nel caso delle persone in carrozzina oppure non vedenti, che impiegano più tempo a salire/scendere dai taxi, il discorso cambi. In ogni caso, Uber ha precisato che il servizio di trasporto disabili attivato a Londra avrà esattamente lo stesso costo di una corsa normale.
I nostri precedenti articoli sul tema
La nostra testata sociale.it ha seguito con molta attenzione le vicende di Uber e servizi analoghi: in quest’articolo del giugno 2014 avevamo parlato della forte ostilità che hanno i tassisti nei confronti di Uber & company, visti come concorrenti estremamente pericolosi a causa delle tecnologie avanzate che impiegano. A volte, come abbiamo scritto in quest’altro articolo, i taxi tentano di attrezzarsi e di attivare servizi ugualmente avanzati; a volte, invece, fanno pressioni sui governi affinchè dichiarino Uber & company illegale. A volte riescono nell’intento, in questo ulteriore articolo abbiamo parlato dello stop ad Uberpop imposto nello scorso luglio dal tribunale di Milano. Fortunatamente, però, in molti altri luoghi e circostanze Uber & company non vengono ostacolati dalle istituzioni, continuano a progredire velocemente, e a rendere i loro servizi sempre più vicini alle necessità degli utenti: come abbiamo appena visto, anche alle necessità degli utenti fisicamente più svantaggiati.