Una tecnologia di prossima applicazione
Telefoni: allo studio la tecnologia 5G. Pare che questo tipo di tecnologia arriverà prima di quanto immaginiamo. Ne è convinto il Ceo di Nokia che nel presentare la soluzione ‘5G-ready’ AirScale ha dichiartato alla stampa:“…Non solo sono convinto che il 5G debba arrivare prima di quanto ci aspettiamo, ma sono anche sicuro che arriverà effettivamente prima di quanto pensiamo”. C’è da chiedersi tuttavia perché l’industria si sta già concentrando sulla prossima generazione di servizi mobili se in molte parti del mondo non è ancora arrivata neanche la quarta generazione di servizi mobile e in molte delle aree coperte dal 4G i consumatori sono già soddisfatti della velocità delle connessioni. Nokia ha avviato una strategia molto aggressiva sul 5G. Il punto è, però, che non c’è ancora uno standard 5G ufficiale – e non ci sarà prima del 2019, almeno – ma questo “non dovrebbe essere un freno al lancio di prodotti compatibili con la tecnologia”, ha detto ancora il Ceo Nokia: da qui, appunto, la dicitura ‘5G-ready’ di molti prodotti in uscita.
Per i ricercatori del settore mobile arrivare primi a definire lo standard per la tecnologia mobile di prossima generazione conta molto, e non a caso è su questo fronte che si sta consumando una battaglia tra economie: Europa e Asia prime fra tutte.
Cosa è il 5G: non solo cellulari
La questione 5G va al di là delle comunicazioni mobili e dell’uso del cellulare così come le conosciamo oggi e investe settori ancora emergenti come le comunicazioni machine-to-machine (M2M) e l’Internet of Things (IoT). Ed è per questo che i principali operatori mondiali, da AT&T a Deutsche Telekom, da China Mobile a NTT DoCoMo stanno spingendo per essere i primi ad offrire i servizi ai loro clienti. Anche la Commissione Europea si è mossa sul fronte internazionale, stringendo importanti accordi bilaterali con la Corea, il Giappone e la Cina per accelerare la definizione di standard comuni, mentre sul versante, cruciale, delle frequenze ha stabilito un calendario comune per il passaggio delle frequenze 700Mhz alla banda larga mobile entro il 2020. “Gli Stati membri devono agire entro il 2020 – ha detto il Commissario Ue alla digital economy Gunther Oettinger – l’Europa deve agire all’unisono per essere leader e all’avanguardia nel 5G”, ma per raggiungere questo risultato “è necessario disporre di nuove risorse frequenziali, che non riguarderanno soltanto la banda UHF (700 Mhz) ma anche le alte frequenze sopra i 6 Ghz”, precisa il commissario, secondo cui è necessario eliminare i silos nazionali perché “le frontiere sono irrilevanti per lo spettro radio”.
I maggiori operatori europei, finora molto cauti sul 5G stanno comunque cominciando a svelare le loro strategie e anche una serie di alleanze volte a sperimentare la tecnologia nei laboratori e sul campo.