Le regole anti-bufala per la salute su internet
Tre quarti degli italiani considerano il web un punto di riferimento per la salute, senza però prendere in considerazione i rischi, comprese le possibili truffe.
L’Associazione nazionale farmaci di automedicazione, Assosalute, con un’indagine, lancia per questo l’allarme ed indica alcune regole per evitare conseguenze. Agnès Regnault, presidente dell’organizzazione, che fa parte di Confindustria ed ha commissionato ad GfK Eurisko la ricerca Health Information Journey – Canali e influenti nel decision making della popolazione italiana in area salute e benessere – dedicata a questo delicato tema ricorda, infatti, come “la rete e i social media rappresentano una grande opportunità per diffondere informazioni corrette e attendibili su temi riguardanti la salute, ma non sempre il bisogno di informazione delle persone è accompagnato da una corretta conoscenza di questi temi”.
Salute e web in italia, quando le notizie entrano in un circolo virtuoso (e virtuale)
In primo luogo, grazie ai dati raccolti sul campo, scopriamo come il web contribuisca ad amplificare le conoscenze e a scardinare vecchi meccanismi, aprendo a scenari inediti e rivelando l’atteggiamento degli italiani sul loro benessere e nel rapporto tra internauta e professionista della salute.
L’indagine per la prima volta rivela che gli italiani sono sempre più attenti alla salute e come cresca il loro desiderio di essere consapevoli, informati, aggiornati sugli argomenti correlati innumerevoli tematiche di questo aspetto della vita. Complice è internet e la sua sempre maggiore accessibilità. Negli ultimi dieci anni il benessere psico-fisico è divenuto un tema prioritario delle ricerche online. In occasione di un malessere o di un disturbo, infatti, la prima azione si cercano infatti informazioni sul web. Del resto, dal 2000 al 2015, la percentuale di coloro che si collegano a internet è passata dall’11% al 68% ed è quindi inevitabile che l’informazione sulla salute cambi i suoi canali di fruizione.
Come e cosa cerchiamo online sulla nostra salute
Questa è la classifica di come cerchiamo online risposte su come stiamo:
- 85% chi ha utilizzato internet per avere informazioni legate alla salute
- 28% chi ha partecipato a discussioni su forum/blog/chat
- 17% chi ha chiesto informazioni a un esperto online
- 17% chi si è rivolto ai social network (Facebook e Twitter in particolare)
In dettaglio, ecco le informazioni cercate in rete, tra i trend-topic figurano:
- problema o disturbo di salute specifico
- stili di vita corretti
- possibilità di cura/farmaci
- medici di riferimento per determinati problemi di salute
- centri ospedalieri di eccellenza
- farmaci prescritti dal medico
- farmaci senza obbligo di ricetta
- integratori alimentari
La salute su web cambia il nostro stile di vita? Prima si cerca sul web e poi si va dal medico
La visita è un passaggio fondamentale del percorso terapeutico, ma il paziente s’informa prima e, in ambulatorio, ci va dopo aver acquisito online conoscenze generali sul proprio disturbo, o malattia, e , di conseguenza, con un atteggiamento dialettico con il medico: un confronto inedito tra paziente e terapeuta che propone uno scenario molto differente da quello classico, una volta passivo ed unidirezionale, che caratterizzava l’era precedente, senza internet, ed ora attivo e propositivo, grazie al web. La possibilità di trovare informazioni multimediali online ha infatti reso i pazienti sempre più informati e più “protagonisti” attivi del percorso di cura: un atteggiamento nuovo, con cui i professionisti della salute, medici e farmacisti, si devono oggi misurare.
Grazie al web, più consapevoli e previdenti
Il notissimo ed abusato slogan “prevenire è meglio che curare” sembra essere stato quindi ben compreso dagli internauti attenti alla propria salute: curiosi e desiderosi di approfondire specifiche tematiche, hanno recepito anche l’importanza di quei comportamenti che possono limitare o eliminare l’insorgenza di molti disturbi.
On line la salute è interattiva
D’altro canto, però l’informazione scientifica, soprattutto quella che riguarda la ricerca e la sperimentazione medica e farmacologica dovrebbe essere sempre il più possibile responsabile e completa. Un requisito che spesso però si scontra con la logica del web, dove la popolarità di un sito non coincide necessariamente con la sua autorevolezza e si misura a forza di accessi, commenti, “like” e retweet, e con la pubblicazione di contenuti potenzialmente virali ma non sempre attendibili. Per la salute è invece fondamentale l’autorevolezza e la reputazione ma è difficile verificare le informazioni in mezzo al rumore di fondo del web. Quel che è certo è che per il comparto farmaceutica e sanitario diviene strategico un efficace marketing digitale, senza però alcun cedimento sul piano etico e deontologico.