L’Ue rinvia una decisione sull’erbicida per Ogm sospettato di essere cancerogeno
Dopo l’allarme lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla possibile tossicità e la cancerogenicità del Glisofato, l’erbicida per piante Ogm, con l’Agenzia Alimentare Europea di Parma che, di contro, smentisce la pericolosità del prodotto chimico, l’Europa prende tempo e, dopo diversi tentennamenti, rinvia la decisione sul rinnovo della sua autorizzazione nella Ue. Si deciderà sull’argomento al prossimo comitato europeo in programma il 18 e 19 maggio, anche se la riunione potrebbe essere anticipata, visto il particolare interesse che la decisione riveste per la salute pubblica. Una decisione difficile per Bruxelles. Perché si devono difendere gli interessi economici dei Paesi Ue, Germania in testa, che hanno autorizzato la coltivazione delle piante Ogm – e i cui agricoltori, quindi, utilizzano il glisofato per eliminare le piante infestanti – e della Monsanto, la multinazionale statunitense che possiede il brevetto delle piante geneticamente modificate per resistere all’erbicida. D’altro canto, però, in attesa di un verdetto definitivo non è ragionevole esporre ulteriormente la popolazione europea ad alimenti potenzialmente dannosi perché contaminati dalla sostanza, senza contare i rischi per gli agricoltori e per quanti vivono vicino alle coltivazioni. Al di là dei sospetti, però, ci sono dei dati davvero inquietanti. Infatti, dopo la notizia che ben 14 marche di birre tedesche conterrebbero quantità di erbicida superiore a limite consentito per l’acqua potabile, una ricerca tedesca rivela che la maggior parte dei tedeschi sarebbero contaminati dalla sostanza.
La maggioranza dei tedeschi contaminata dall’erbicida per piante Ogm sospettato di essere cancerogeno
Residui di glisofato superiori a quanto consentito dalla legge sarebbero stati infatti individuati nelle urine del 99,6 per cento delle 2009 persone esaminate da un screening condotto dai ricercatori della fondazione Heinrich Böll. In particolare, il 75 per cento del campione mostrerebbe livelli di erbicida nell’organismo almeno 5 volte il consentito per l’acqua potabile ed almeno un terzo ha nel corpo quantità della sostanza tra le 10 e le 42 volte il consentito. Ciò appare più grave se la contaminazione è più intensa nelle fasce d’età tra gli zero ed i 19 anni e tra chi mangia carne, rispetto a vegetariani e a vegani. Dato che indicherebbe come probabile l’entrata dell’erbicida nel ciclo alimentare grazie ai mangimi animali a base di Ogm. I risultati, che confermano i dati raccolti dall’Agenzia Federale Tedesca per l’Ambiente (Uba) in un campione più piccolo, sono decisamente inquietanti se si parla di una sostanza probabilmente tossica e cancerogena, come l’ha definita l’Oms, e alla quale, quindi sarebbe opportuno essere esposti il meno possibile. Le autorità federali tedeschi incassano e sminuiscono, ma i dati sono lì a far crescere sospetti e timori. Solo tra tre mesi, però, arriverà il verdetto finale dell’Europa sul glisofato.