Stampa 3D per costruire case, succede in Emilia-Romagna
Stampa 3D per costruire case, in Emilia-Romagna nasce il primo villaggio ecosostenibile. Sarà una vera e propria smart city verde e stampata in 3D, a basso costo e sostenibile. Nascerà a Massa Lombarda per lanciare la Maker Economy un modello di sviluppo etico e green replicabile soprattutto nei Paesi più poveri. Nei pressi di Ravenna quindi ci sarà un’area verde nella zona industriale del Paese, in cui far nascere un grande villaggio ecosostenibile smart e a basso costo. Al centro dell’area sarà installata la BigDelta “12m”, una stampante alta 12 metri, che costruirà case. Un’esperienza tecnologica e culturale probabilmente unica nel suo genere in Europa e nel mondo, frutto del lavoro della società italiana WASP (World’s Advanced Saving Project), azienda innovativa nel settore del 3D printing. I lavori di costruzione del villaggio prenderanno il via ad aprile, hanno affermato in sede di presentazione del progetto il sindaco del Comune di Massa Lombarda e il fondatore di WASP. “Nel villaggio stamperemo case – ha dichiarato il sindaco – e grazie alla collaborazione di alcuni artisti intendiamo sviluppare anche un progetto culturale”.
La Maker Economy
La Maker Economy è um modello esportabile ovunque, pensato per le aree del mondo più povere e depresse, dove ancora non esistono un tessuto produttivo e una rete di infrastrutture ben funzionanti. Le Big Delta sono macchine modulari e sono componibili sia in altezza che in larghezza. La “12m”, presentata in anteprima proprio a Massa Lombarda a settembre 2015 e successivamente allestita alla Maker Faire 2015 di Roma, è alta 12 metri e larga 7, monta dei bracci di 6 metri, tutti modulari. Tutti i sistemi che compongono la macchina sono entro i 3 metri, in modo tale da poter essere caricati su un camion. Come spiegano nelle pagine del sito web del progetto WASP: “Per salvare il mondo occorre recarsi in zone del pianeta che non dispongono di tutte le strutture a cui siamo abituati, sia per quanto riguarda il trasporto che il rifornimento di energia. Questi due punti sono stati cruciali nello sviluppo della macchina e ognuno di questi richiede soluzioni tecniche specifiche. La trasportabilità implica che il materiale sia leggero e che la macchina possa essere tarata in base alle caratteristiche del territorio. Il problema del consumo di energia è determinante perché in vaste aree del pianeta manca l’elettricità, occorre quindi utilizzare sole, vento ed energie rinnovabili”. La BigDelta 12m lavora a 220 volt, ma può funzionare anche a 60, perché i motori e l’elettronica sono stati realizzati per poter essere alimentati da fonti energetiche rinnovabili, nello specifico da pannelli solari. Al momento la macchina lavora ad una velocità massima di 400 mm/s.