In crescita l’uso delle App sanitarie
L’utilizzo delle App sanitarie, sulle quali già il Comitato Nazionale sulla Bioetica ha lanciato l’allarme, si diffonde sempre più. Ma se si tratta di prendere vere decisioni sulla propria salute c’è ancora un margine di diffidenza e di appello alla ragionevolezza. Tuttavia l’e-Health piace sempre di più nel nostro paese. Il 2016 segna infatti un boom nella diffusione e nell’utilizzo dei servizi sanitari online da parte dei cittadini, in particolare nella fascia d’età tra i 35 e i 54 anni, età in cui si inizia ad avere la necessità di accedere ai servizi sanitari . Anche le app sulla salute raccolgono l’apprezzamento, almeno a quanto riportano i dati di un’indagine condotta dall’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano, su un campione di mille persone statisticamente rappresentativo della popolazione italiana. La ricerca rivela come, rispetto allo scorso anno, l’uso dei servizi web sia in crescita. «È un riscontro molto positivo in termini soprattutto di diffusione – ha dichiarato alla stampa il responsabile scientifico dell’Osservatorio. Gli incrementi registrati rispetto al 2015 sono elevatissimi. Inoltre il nostro è un campione di popolazione sana (dunque in generale meno bisognosa di terapie e assistenza, ndr) e ciò significa che il mercato dei servizi della sanità si sta spostando moltissimo sul digitale».
Internet e salute: per quali problemi si consulta
Secondo la ricerca, i servizi web più utilizzati sono quelli che permettono l’accesso a informazioni sulle strutture sanitarie e la prenotazione online di esami e visite. Ma c’è anche un buon terzo degli italiani che ricorre a internet per cercare informazioni su problemi di salute e un quarto su farmaci e terapie. A volte si fanno confronti tra le strutture mediche, si utilizzano servizi online per pagare ticket o scaricare referti. Le app più diffuse sono quelle per il monitoraggio dei battiti cardiaci, dei passi, degli allenamenti, e delle calorie e la salute è uno degli argomenti in assoluto più cliccati sul web. La telemedicina, invece nel nostro paese è ancora poco conosciuta e utilizzata anche se c’è da dire che tra i pazienti cronici la percentuale di quanti conoscono e utilizzano i servizi di telemedicina è aumentata quasi al 40%». Secondo l’indagine del Politecnico, i canali più utilizzati per informarsi sono Wikipedia e i siti istituzionali. Ma sono anche molto diffusi i blog e forum a tema. La dinamica 2.0 però non si è ancora sviluppata: solo il 4% partecipa a discussioni su blog e forum relativamente a propri problemi di salute e malattie e un altro 4% sull’utilizzo di farmaci e terapie.