Per ora senza capacità offensive, ma concepiti per sorvegliare e prevenire come deterrenti, il robot modello K5 della Knightscope sono in sperimentazione sulle strade della California
Vi ricordate Robocop, il film di fantascienza che raccontava di un cyberpoliziotto in lotta in un futuro neppure troppo lontano contro robot poliziotti impazziti e ribellatisi a gli umani? Ebbene quel futuro potrebbe essersi fatto più vicino, dato che i primi poliziotti robot sono di ronda per le strade della California. Si tratta per il momento solo di una sperimentazione, ma i modelli K5 della startup della Silicon Valley Knightscope qualche giorno fa hanno varcato per la prima volta la soglia dei capannoni dove sono stati fabbricati per essere utilizzati per pattugliare un centro commerciale.
Non armati – il loro scopo principale è la sorveglianza, la prevenzione e la deterrenza – questi robot non umanoidi che assomigliano ad un elettrodomestico e si muovono autonomamente su ruote sono stati accolti con curiosità e qualche perplessità dalle persone indaffarate negli acquisti. Secondo gli esperti di sicurezza, però questo tipo di dispositivo, ha un futuro perché permetterà di controllare a distanza luoghi sensibili – come aeroporti, stazioni, scuole, musei, ecc – per intervenire non appena non appena si noti qualcosa di sospetto.
Un progetto ispirato dalla strage di Sandy Hawk
L’idea di un guardiano robot nasce del resto sulla scorta dell’esperienza della strage della scuola elementare Sandy Hawk di Newtown, in Connecticut, dove nel 2012 uno squilibrato uccise a colpi di arma da fuoco 20 bambini e 6 adulti, per poi suicidarsi prima dell’arrivo della polizia. Secondo gli analisti, infatti, se le forze dell’ordine fossero arrivate sulla scena del crimine anche solo un minuto prima probabilmente si sarebbero potute salvare almeno 12 vite. È per prevenire il ritardo negli interventi e creare un ulteriore deterrente al crimine, appunto, che nascono questi robot poliziotto.
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Rispetto alla sorveglianza a distanza tradizionale, attraverso telecamere a circuito chiuso e sensori fissi, questi ADM, Autonomous Data Machine (Macchina Dati Autonoma), sono infatti in grado di muoversi autonomamente al chiuso e all’aperto, sia in maniera casuale, programmata e attraverso il controllo a distanza, rilevando le caratteristiche ambientali e spaziali dei luoghi grazie numerosi sensori, compresi quelli laser, per evitare gli ostacoli. Questi guardiani elettronici sono così in grado di vedere, ascoltare, toccare ed odorare tutto quello che gli accade intorno, inviando in tempo reale terabyte di dati alla loro centrale operativa di controllo, ma anche di reagire lanciando un’allarme se si verificano anomalie o subiscono attacchi. I due modelli attualmente in produzione, che differiscono solo nelle dimensione – il K5 è infatti più grande del K3 – possono essere entrambi controllati attraverso il browser del computer di casa o, addirittura, con una app sullo smartphone android o iOS. Sono infine in grado di funzionare 24 ore su 24 7 giorni su 7 e di ricaricarsi automaticamente quando è necessario, il tutto ad un costo operativo di circa 5 dollari all’ora.