Il progetto “Corri sull’acqua” per i portatori di protesi
Windsurf per i portatori di protesi. La nostra redazione ha avuto la segnalazione di un progetto su questo, “Corri sull’acqua…Windsurf 4 Amputees!” di cui è possibile leggere su questo sito windsurfportopollo.com. Si tratta del primo progetto al mondo che avvicina i portatori di protesi allo sport del Windsurf. Il progetto, come scritto sul comunicato che ci è arrivato, conta già 18 ragazzi con diverse amputazioni agli arti inferiori (mono/bi transtibiale, mono/bi transfemorale) grazie ai quali ha studiato e cercato di capire le problematiche per l’apprendimento del Windsurf.
Grazie ai risultati ottenuti modificando l’aspetto tecnico e la didattica, il 90% dei ragazzi che ha partecipato ai nostri stage in giro per l’Italia è riuscito a navigare. Gli utenti ai quali si rivolge sono persone portatrici di protesi ad arti sia inferiori che superiori non obbligatoriamente sportivi o che abbiano già praticato il Windsurf. Al mondo qualche milione di persone pratica il nostro sport e qualche altro milione è amputato; esistono portatori di protesi che riescono a praticare anche ad ottimi livelli, ma sono tutti autodidatti perchè al mondo non esiste alcuna didattica o testo tecnico, alcun tipo di materiale appositamente modificato o istruttore con una qualifica specifica per i portatori di protesi.
I prossimi obiettivi
Ci scrivono i responsabili del progetto: “Avendo modificato noi per primi il testo tecnico (VDWS) e la didattica più utilizzate in Europa e avendo inoltrato, sempre per primi, la proposta d’ingresso del Windsurf tra gli sport paralimpici non abbiamo, ad oggi, nessun competitor. Presumiamo che nell’arco di tre anni vi saranno nel mondo, grazie a noi, sufficienti amputati che praticheranno il Windsurf così da poter organizzare gare internazionali e avere squadre da portare ai Giochi Paralimpici. Negli ultimi anni in svariati sport e action sport si sono viste modifiche tecnico/didattiche volte a far avvicinare chi, avendo un problema fisico importante come un’amputazione, vedeva lo sport non alla propria portata. Certo è che ciò che non viene proposto non verrà ma richiesto! Oggi tutto è possibile, il mercato è in continua crescita e anche chi ha problemi fisici dettati da incidenti o malattie si mette in gioco e prova nuove sensazioni e emozioni”.
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