Una ricerca sulle App e la salute
La cultura occidentale ha da tempo trasformato la buona forma fisica in uno status da ottenere a tutti i costi. Ormai bisogna essere belli, giovani, magri, sani. L’imperativo sociale e morale alla salute ci obbliga a essere così, chi si discosta dal paradigma rischia di essere discriminato.Una sociologa statunitense ha pubblicato di recente sul Journal of Social Policy Studies sul tema: la cultura occidentale ha talmente commercializzato la salute da renderla uno status da ottenere a tutti i costi per essere accettati dalla società. L’ossessione per le diete, cibi biologici e vegani e super-alimenti, fitness, la quantità smisurata di app disponibili per monitorare i parametri di salute e perfino per la chirurgia estetica nasce dalla ricerca di corpi perfetti.
Secondo la ricercatrice: «Un corpo sano e bello è diventato misura socioeconomica e valore sociale. Chi non rientra nei canoni è considerato “peggiore”, a livello personale e professionale, così tutti siamo spinti verso il salutismo. Un valore positivo se ci sprona a mangiare bene, fare sport e prenderci una giusta cura del nostro benessere, ma che all’eccesso può diventare una vera malattia che crea disagi mentali e fisici».
Salutismo esasperato
Siamo ormai troppo concentrati sul cibo e su cosa ingeriamo. Spesso si tratta solo di marketing indotto dalla pubblicità di settore, come quando a giorni alterni veniamo convinti di dover mangiare chissà quale cibo esotico per migliorare le difese dell’organismo, o per ottenere chissà quale altro beneficio. Così, se sentirsi un po’ a rischio di malattie come i tumori o il diabete fa bene perché ci ricorda l’importanza di uno stile di vita sano, renderci tutti potenziali bersagli di cibi cancerogeni, è pericoloso perché alimenta nevrosi e disagi, oltre a farci spendere per alimenti o tecnologie non sempre utili. Anche le tecnologie attuali fomentano il salutismo estremo perché oggi ci sono test diagnostici per tutti i gusti e chi vuole passare il tempo a controllare di non essere malato ha solo l’imbarazzo della scelta; poi ci sono le app, con cui per esempio è possibile valutare se si è dormito bene o se ci si sta allenando quanto basta; a ciò si aggiungono sistemi di monitoraggio portatili dei parametri più vari, dalla pressione arteriosa all’attività fisica.
Insomma, l’illusione di poter governare e controllare in ogni momento le condizioni della propria salute rischia fortemente, al contrario, di danneggiarla.
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