Il sistema HET è stato realizzato dalla North Carolina State University
L’ asma è una malattia molto diffusa nel mondo ed in Italia (circa 2,6 milioni di persone), a causa dei fattori ambientali e genetici, con conseguenti gravi problemi respiratori.
I ricercatori della North Carolina State University hanno creato un sistema che controlla gli effetti dei potenziali agenti irritanti sulla persona, in modo da prevenire eventuali attacchi.
L’apparecchio si chiama HET (Health and Environmental Tracker) ed effettua il monitoraggio tanto dell’ambiente esterno, quanto dei parametri fisici della persona.
Il dispositivo complesso
Il dispositivo si compone di tre pezzi: un sensore da legare al petto per monitorare i movimenti del paziente, il suo battito cardiaco, la respirazione e il tasso di ossigeno nel sangue.
Un braccialetto che controlla l’ambiente circostante, valutando la presenza di composti organici e ozono nell’aria nonché la temperatura e l’umidità.
Uno spirometro nel quale i pazienti devono soffiare di tanto in tanto nel corso della giornata per esaminare lo stato dei polmoni.
Il braccialetto HET controlla i fattori che potrebbero innescare un attacco d’ asma, come l’umidità, la temperatura ed eventuali composti organici volatili presenti nell’aria.
Vengono poi tracciati i movimenti dell’utente e misurati diversi parametri vitali tra cui la frequenza cardiaca e la frequenza respiratoria con gli eventuali problemi, i sensori wireless trasmettono i dati a un computer.
La sua sperimentazione
Il sistema è stato testato in laboratorio in un numero limitato di soggetti umani, questa estate il team prevede di iniziare a testare il bracciale HET su pazienti asmatici in un ambiente controllato.
Una volta raccolti questo tipo di dati, il centro di ricerca potrà iniziare a sviluppare il software in grado di monitorare automaticamente i dati dell’utente e offrire agli utenti stessi dei preavvisi di attacchi di asma.
Il software consentirà agli utenti di sincronizzare l’ HET con i loro smartphone in modo che possano monitorare la loro salute in mobilità.
Una profilassi di questo tipo potrebbe ridurre gli effetti collaterali derivanti dall’uso di corticosteroidi per gli oltre 300 milioni di persone nel mondo che hanno l’ asma.
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