Pokèmon Go: una nuova dipendenza da smartphone
Pokemon Go la nuova realtà aumentata? L’uscita dell’app Pokemon Go sta interessando esperti e appassionati di tecnologia, oltre a psicologici e sociologi. Ma come funziona questa nuova dipendenza che ha creato ingorghi in alcune strade e, nelle scorse settimane, una vera e propria caccia a New York a Central Park?
Ogni giocatore ha un “avatar” a disposizione da far muovere in un mondo virtuale che non è altro che il nostro stesso mondo riprodotto grazie a Google Maps, l’applicazione che si usa per orientarci negli spostamenti. L’obiettivo è andare in cerca di Pokemon e catturarne il più possibile.
In Pokemon Go, per muoversi da un punto A a un punto B, bisogna percorrere fisicamente la stessa distanza, come se i Pokemon dovessimo catturarli nel mondo reale. E’ questo l’inganno mediatico abbastanza preoccupante sotto molti aspetti. Quando nel gioco si incontra un Pokemon, si ha la possibilità di attivare l’obiettivo della macchina fotografica per riprodurre sullo schermo dello smartphone, insieme al Pokemon raggiunto, anche l’immagine della realtà che circonda la persona. In questa maniera si avrà l’illusione che l’esperienza sia reale.
Per proseguire e sbloccare i livelli bisogna combattere con i Pokemon di altri allenatori che si possono trovare nelle cosiddette palestre, spazi virtuali ma che fanno riferimento a luoghi identificabili nella realtà. Quindi, anche in questo caso, se voglio combattare contro una palestra che si trova in una data città lontana centinaia di km dalla nostra, dovrò recarmi effettivamente lì.
È per queste caratteristiche che, per descrivere il funzionamento di Pokemon Go, si fa riferimento alla Realtà Aumenta.
Uscita il 6 luglio 2016 negli Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda l’app è diventata un fenomeno virale senza precedenti. In questi giorni il titolo della Nintendo è passato da 16 a 25 dollari. Sul web e sui giornali si moltiplicano gli allarmismi e le preoccupazioni per la privacy.
Cosa è la realtà aumentata
L’enciclopedia Treccani.it definisce la realtà aumentata (o AR, augmented reality) come “una tecnica attraverso cui si aggiungono informazioni alla scena reale”. Come succede anche nel caso di Pokemon Go, l’esperienza è vissuta attraverso piccoli visori che fungono da supporti che permettono di vedere la scena reale attraverso lo schermo di un visore. Altre fonti mettono in evidenza l’attenzione sulla nostra natura biologica asserendo che la “realtà aumentata, rappresenta l’arricchimento della percezione sensoriale umana (i cinque sensi) tramite l’esplorazione della città”. Ciò avviene tramite uno strumento, ad esempio lo smartphone, che, puntato verso la direzione che si vuole indagare, fornisce informazioni multimediali la cui appropriatezza è garantita da una esatta geolocalizzazione fisica.