Nel 2040 previsto un aumento del 32%
In aumento i malati di SLA nel mondo, lo dice una ricerca è coordinata dalle Molinette di Torino e pubblicata da Nature. Nel 2040 l’aumento medio nel mondo dei malati di Sla, la Sclerosi Laterale Amiotrofica, sarà del 32%.
Saranno le donne (+40%) ad essere più colpite. I casi segnalati nel mondo aumenteranno dai circa 200mila del 2015 a oltre 370mila del 2040, non in modo equidistribuito in tutti i continenti perché le cifre dipendono anche dall’invecchiamento della popolazione: da circa il 20% in Europa a oltre il 50% in Cina e al 100% in Africa.
Lo studio fornisce dunque informazioni per la futura programmazione degli interventi sanitari e l’allocazione di risorse a favore dei pazienti con questa malattia. La Sla è una malattia rara la cui causa è ancora sconosciuta. Oltre a cause genetiche (sono noti attualmente circa 20 geni che possono causare la Sla), si ipotizzano cause ambientali, quali attività fisica-sportiva intensiva, fumo di sigaretta, traumi.
Le scoperte italiane
Purtroppo ancora nel 2016 non esiste attualmente un trattamento in grado di guarire la Sla, anche se la ricerca terapeutica è molto attiva anche nel nostro Paese. Due gruppi di ricerca italiani hanno infatti da poco scoperto il ruolo di due geni alla base della Sclerosi laterale amiotrofica anche grazie ai fondi raccolti con l’iniziativa “The Ice Bucket Challenge”, sfida virale avviata nel 2014 con simboliche docce d’acqua.
I due studi sono stati a loro volta pubblicati sulla rivista scientifica Nature Genetics dall’IRCCS Istituto Auxologico Italiano Dipartimento di Fisiopatologia e Trapianti – e dal Centro Dino Ferrari dell’Università degli Studi di Milano. Nel primo studio il gene NEK1 è stato confermato nel ruolo patogenetico delle forme familiari, nel secondo è stato confermato il ruolo di un altro gene, SARM1, nella sua associazione con la malattia.