Il 25 novembre è la giornata nazionale del Parkinson. La malattia neurodegenerativa (lo specialista di riferimento è il neurologo), all’approfondimento della quale il nostro giornale ha dedicato un blog , è causata dalla progressiva morte delle cellule nervose (neuroni) situate nella cosiddetta sostanza nera, una piccola zona del cervello che produce il neurotrasmettitore dopamina, grazie al quale vengono distribuiti i “comandi” per controllare i movimenti di tutto il corpo. Approfondimenti ulteriori si trovano sul sito di Parkinson Italia. Chi ha il Parkinson, proprio per la progressiva morte dei neuroni, produce sempre meno dopamina, perdendo il controllo del suo corpo. Arrivano così progressivamente tremori, rigidità, fino alla perdita della capacità di svolgere qualsiasi azione quotidiana: mangiare, vestirsi, lavarsi, camminare, parlare, scrivere, ecc. Le cause della malattia sono ancora sconosciute, nonostante sia stata descritta per la prima volta nel 1817 dal dottor James Parkinson. Le ultime ipotesi sulle cause della malattia sono di due tipi: ambientali e genetiche. Oggi la malattia colpisce almeno il 4 per mille della popolazione generale, e circa l’1% di quella sopra i 65 anni. In Italia i malati di Parkinson sono circa 300.000, per lo più maschi (1,5 volte in più), con età d’esordio compresa fra i 59 e i 62 anni. Inoltre, si ipotizza che mediamente, rispetto al momento della prima diagnosi, l’inizio del danno cerebrale sia da retrodatare di almeno 6 anni. Invece la Giornata Mondiale del Parkinson è stata istituita la prima volta l’11 aprile 1997, il giorno della data di nascita del Dr James Parkinson, colui che ha scoperto la malattia di Parkinson. Le Associazioni che l’hanno organizzata la prima volta erano l’EPDA e la World Health, guardando indietro ai 20 anni di storia passata di questa manifestazione. La prima edizione segnò un momento molto importante in quanto coincise con il lancio della Carta dell’EPDA. Questa carta ha delineato i diritti delle persone con Parkinson, in termini di gestione della malattia. La Carta ha ottenuto l’appoggio di persone influenti in tutto il mondo, tra cui SAR la Principessa Margaret, Lady Diana, i primi ministri inglesi John Major e Tony Blair, il Papa Giovanni Paolo II, cantante lirico Luciano Pavarotti e leggenda del pugilato Muhammad Ali.