Secondo quanto emerge dall’ultima rilevazione congiunturale, relativa al primo quadrimestre 2018, effettuata ad inizio giugno dall’Area Studi di Legacoop, in collaborazione con SWG, emerge che la cooperazione sociale e dei servizi registra la più alta concentrazione di imprese che hanno aumentato i propri dipendenti.
Le prospettive a 4/5 mesi: peggiora il sentiment sull’andamento a breve del Sistema Paese; più ottimismo sulla ripresa della domanda dei propri prodotti/servizi, sull’occupazione e sulla dinamica degli investimenti La rilevazione registra un sensibile peggioramento del sentiment dei cooperatori riguardo l’andamento a breve del Sistema Paese rispetto a quanto emerso nella congiunturale precedente. La quota di chi prevede un ribasso dell’economia italiana (il 18,3% del campione) è infatti nettamente superiore a quella di chi si aspetta un aumento (il 5,8%). Con differenze rilevanti nelle risposte in relazione al livello dimensionale: nelle grandi cooperative prevale in modo netto (94%) una maggiore cautela e si prevede un quadro economico stazionario nei prossimi mesi. Nelle piccole e medie cooperative è invece molto elevata (22,4%) la quota dei pessimisti. Più ottimismo invece, da parte dei cooperatori, per la ripresa della domanda dei propri prodotti/servizi. Le attese favorevoli su un recupero della domanda si attestano quasi al 19% delle risposte. Nessuna grande cooperativa si attende una frenata della domanda. A livello settoriale si prevede una risalita della domanda soprattutto nella distribuzione (consumatori), nell’agroalimentare e nell’industria delle costruzioni.
Per quanto riguarda il lavoro, nel prossimo quadrimestre, il 76% delle cooperative prevede di mantenere invariati i livelli occupazionali. Tuttavia, in linea con quanto registrato nella precedente rilevazione, anche per i prossimi mesi le previsioni di crescita dell’occupazione (17% del campione) sono superiori a quelle di diminuzione (7,1%) ed interessano tutti i livelli dimensionali.
Infine, gli investimenti: le previsioni sono positive per circa il 25% del campione. Un dato di crescita incoraggiante, anche se lievemente inferiore rispetto a quello (27%) rilevato ad inizio anno.