Neuroriabilitazione in Italia: per due pazienti su tre manca il posto letto. Si contano 2.328 posti disponibili contro i 6.125 che servirebbero per curare e restituire l’autonomia a persone con esiti gravi di ictus, traumi cranici, lesioni midollari. È la storia di tante altre persone che ogni anno nel nostro Paese non trovano accesso alle terapie. In questi giorni una indagine di Paolo Russo apparsa su La Stampa esamina i fabbisogni insoddisfatti di riabilitazione neurologica di alta specialità. Ogni anno in Italia sono circa 42,300 i pazienti che escono dai reparti con gravissimi ictus che necessiterebbero, in media, 41 giorni di degenza secondo il rapporto della Sir Società italiana di Riabilitazione. Le disparità regionali sono grandi: se Molise e Sicilia coprono i loro fabbisogni, non è così per Campania, Piemonte, Calabria e Friuli. Il paradosso è che le Regioni non sono inadempienti perchè il decreto 70 del 2015 sugli standard ospedalieri, riporta sempre l’articolo de La Stampa, prevede solo 0,02 posti letto ogni mille abitanti. la Fondazione Santa Lucia di Roma da sempre punta di eccellenza per la riabiliazione, ha fatto ricorso contro il devreto. Inoltre sono molte le Regioni che tendono a non riconoscere alle strutture che erogano le prestazioni, la classifica di alta specialità (cosidetto codice 75) remunerata 470 euro al giorno. Questo si ripercuote su mancati acquisti e aggiornamenti di macchinari e professionali, su eventuali tagli al personale, e in estrema sintesi sui più bisognosi di cura: i pazienti.
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