Il 10 ottobre si è celebrata la Giornata Mondiale della Salute Mentale. Per l’edizione di quest’anno è stato scelto il tema “Rendere la salute mentale e il benessere di tutti una priorità globale”. In un mondo profondamente mutato dagli effetti della pandemia, delle guerre e dell’emergenza climatica, il benessere di collettivo deve essere prioritario. Istituita nel 1992 dalla Federazione mondiale per la salute mentale e riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità, la Giornata mondiale della salute mentale promuove, mediante campagne e iniziative, la consapevolezza e la difesa della salute mentale contro lo stigma sociale.
La Società italiana di scienze infermieristiche in salute mentale vive questa giornata come opportunità per far conoscere e condividere i problemi legati alla salute mentale alla popolazione. La precarietà lavorativa, l’incertezza sulle prospettive di vita, anche in assenza di un imminente rischio di vita per le persone, sono tutti pericolosi segnali di un deterioramento del tessuto sociale e del mondo nel quale viviamo. Ed in questa situazione, l’ansia e i disturbi d’ansia nonché la depressione diventano problemi insormontabili in qualsivoglia età. Ne ha parlato il sito web Nurse 24.
Una società basata sull’immagine e l’apparire, sull’appello alle emozioni e la ricerca spasmodica di un nemico ed un diverso al quale addossare le cause dei nostri problemi come singoli e come collettività – spiega il consiglio direttivo Sisism – portano la gente a non riuscire più a pensarsi come parte di un mondo solido e solidale, ma come vittime di un sistema sempre più complesso che si fa fatica a comprendere e governare. Così ricette semplici e semplicistiche fanno presa sul singolo e sulla collettività. E così idee anacronistiche e teorie del complotto si fanno largo non solo nella mente fragile del singolo ma diventano movimenti popolari.
La pandemia da Covid-19 ha avuto ripercussioni profonde, in ambito sanitario innanzitutto, ma anche sociale ed economico, sia sul singolo che sulla collettività. Molte ricerche hanno messo in evidenza le conseguenze sul benessere psicologico, e ora uno studio pubblicato su Plos One che inviatiamo a leggere dimostra che l’eccezionalità delle circostanze ha inciso anche sulla personalità, sul modo di pensare, di sentire e comportarsi, con cambiamenti significativi soprattutto nei più giovani.