1 – Spatriare, il primo appuntamento con le anabasis di sociale.it martedì 2 maggio alle 18 e 30 presso il teatro San Gaspare per parlare di migrazioni attraverso il saggio “L’emigrante” del pensatore tedesco Günther Anders
Inizia con “1 – Spatriare”, il ciclo di eventi/dibattito gratuiti Anabasis di sociale.it.
L’appuntamento è a martedì 2 maggio alle ore 18 e 30 presso il Teatro San Gaspare con il il saggio “l’emigrante” del pensatore tedesco Günther Anders, (2022, Donzelli Editore).
Il titolo “Spatriare” scelto per l’evento evoca un verbo simile, espatriare, andare fuori dalla propria patria, ma un significato differente nelle sue sfumature: essere obbligato a lasciare la patria, perdere ogni cosa che fino ad un istante prima costituiva il nostro mondo ed il nostro quotidiano.
Quello delle migrazioni e delle loro cause sono un tema la cui drammaticità, in particolare nel nostro Paese, è all’ordine del giorno.
I motivi che spingono tante persone a fuggire dal proprio Paese affrontando viaggi il cui esito è ignoto, spesso mortale, sono molti – crisi economiche e politiche, conflitti, carestie, persecuzioni – sovrapposti e innestati nella complessità della globalizzazione.
Le cause del fenomeno lasciamole agli analisti.
Le strategie per governare le migrazioni, anche in termini di percezione dell’opinione pubblica (purtroppo), sono compito della politica.
Al di là dell’opinione che abbiamo maturato sul tema, però, c’è un tassello che manca: la voce di chi migra.
Quella di migrante o di emigrante, infatti, è un etichetta che nega la soggettività delle persone su cui è stata apposta, per nostra comodità, per evitarci di fare i conti con il fatto che di fronte a noi abbiamo un individuo, la sua storia interrotta, le sue relazioni spezzate, estraneo in un luogo che gli è straniero.
Il libro di Anders, ebreo, nato in Cecoslovacchia, naturalizzato tedesco, marito di Hannah Arendt ed esule dopo l’ascesa del regime nazista in Germania, è un saggio anomalo, dialogico, in cui l’emigrante del titolo conversa con uno sconosciuto che resta anonimo – potrebbe essere uno qualsiasi di noi – e parla della propria condizione.
Uno spunto utile a stimolare un dibattito che punta a comprendere cosa significhi essere un migrante.
Ad animare l’incontro saranno Orlando Franceschelli, filosofo ed autore della prefazione al volume, Mario Dany De Luca, presidente Consorzio Sociale COIN, Tatiana Nogailic
ricercatrice sociale e mediatrice culturale, ASSOMOLDAVE APS, Irene Ranaldi, sociologa e direttrice sociale.it, Carla Taddei, del corso di lingua italiana per persone straniere del centro diurno “Il fagiolo magico”, Andrea Guerrizio, della Caritas Diocesana di Roma, e Giovanni Sansone, etnologo e cooperatore sociale.
Punti di vista e approcci differenti che vogliono contribuire a restituirci un immagine differente da quella stereotipata, nel bene e nel male, di chi migra.
La colonna sonora dell’evento, che offrirà in sala testimonianze di persone immigrate in Italia, è affidata al violino del Maestro Stefano Mhanna.
A fare da contorno, i videoracconti raccolti dall’Associazione Volontari “Il Cavallo Bianco” ODV.
Al termine verrà offerto un aperitivo con buffet.
L’evento è realizzato con il contributo del Consorzio Sociale COIN, delle cooperative sociali Maggio 82 e Matrioska, dal Teatro San Gaspare, in collaborazione con il Centro Diurno “Il fagiolo Magico”, Assomoldave, Associazione Volontari Cavallo Bianco ODV, Parrocchia San Gaspare e il progetto “Pinocchio nel Paese delle Meraviglie”
Il teatro San Gaspare è in via Tor Caldara 23 (Metro A, fermata Arco di Travertino)
Per info:
- teatrosangaspare@gmail.com
- Tel. 065430422 – 3332093605
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