Grazie al Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) 300 milioni di euro per la rimozione delle barriere fisiche e cognitive nei musei pubblici

300 milioni di euro grazie al Pnrr per garantire la completa fruizione del patrimonio culturale attraverso la piena accessibilità fisica dei luoghi della cultura con la rimozione delle barriere fisiche, percettive, culturali e cognitive.

Interventi per rimuovere le barriere senso-percettive architettoniche, culturali e cognitive nelle istituzioni culturali italiane, ma anche attività di formazione per il personale amministrativo e per gli operatori culturali, entro giugno del 2026, tre anni per garantire la fruizione del patrimonio culturale alle persone con disabilità, una fascia di popolazione spesso discriminata ed assicurare l’accesso ai luoghi di interesse culturale, al fine della più ampia inclusione possibile delle persone con disabilità nella comunità di cui fanno parte.

Dei 300 mln, considerando i progetti per l’eliminazione delle barriere nei musei pubblici, il comune che registra i maggiori importi è quello di Roma (circa 27,8 milioni di euro) seguito da Napoli (poco più i 8,9 milioni) e Venezia (3,9 milioni). Lazio e Campania sono tra le principali regioni beneficiarie.

Esiste da tempo anche un progetto, Museo per Tutti, che punta a incentivare la partecipazione sociale delle persone con disabilità intellettiva, questo è un progetto ideato nel 2015 dall’associazione L’abilità onlus in collaborazione e con il sostegno di Fondazione De Agostini, che punta a incentivare la partecipazione sociale delle persone con disabilità intellettiva facilitandone l’accesso al mondo dei musei e della cultura, aderiscono a “Museo per tuttiMusei, Beni artistici e culturali in tutto il territorio nazionale.

L’accessibilità culturale, concetto che racchiude in sé tutto l’insieme di tecnologie, strategie e strumenti che possono favorire l’accesso a prodotti, ambienti o servizi culturali alle persone che non possono pienamente accedervi nella loro forma originaria. Un processo che prende forma attraverso l’individuazione e l’eliminazione degli ostacoli e delle barriere fisiche, sensoriali e cognitive che possono limitare la piena partecipazione della persona con disabilità alla vita culturale. Il tema delle barriere cognitive è però quello meno affrontato dal mondo della museologia italiana: solo in tempi recenti infatti si è affermata una più forte sensibilità intorno ai bisogni specifici delle persone con disabilità intellettiva.

 

Photo: Ceteco.it