Nel Welfare del Comune di Milano le risorse da anni che sostengono i progetti di reinserimento sociale, lavorativo e abitativo delle persone con disagio mentale scarseggiano. I tagli impattano sia sul Fondo Sociale che il Comune mette a disposizione dei Centri Psicosociali – gestiti dai Dipartimenti di Salute Mentale milanesi per realizzare i tirocini lavorativi e per i sussidi ai cittadini in particolare difficoltà economiche – sia sui progetti territoriali a titolarità dei Dipartimenti di Salute Mentale milanesi e gestiti spesso in collaborazione con gli enti del Terzo Settore.
Numerose cittadine e cittadini, proprio in questi giorni, stanno ricevendo comunicazione dell’interruzione del proprio progetto di inclusione o della drastica diminuzione delle risorse a disposizione. Allo stesso tempo, anche gli operatori che da inizio anno sono ingaggiati sui vari interventi non sanno se vedranno riconosciuto economicamente il loro lavoro. Lavoro che, nonostante il mancato rinnovo delle convenzioni in atto e i continui rinvii delle decisioni circa la continuazione degli interventi in corso, non si è mai interrotto nel rispetto della dignità e necessità degli assistiti e dell’etica professionale di operatrici e operatori.
Si spera che l’amministrazione comunale di Milano “possa rendersi conto immediatamente della gravità di questa scelta e riesca, già dall’imminente assestamento di bilancio di giugno, a trovare le risorse necessarie per riavviare i progetti e garantire le risorse economiche del Fondo Sociale. Altrettanto importante è riavviare un processo di co-programmazione tra il Comune di Milano, i Dipartimenti di Salute Mentale e gli Enti del Terzo Settore – afferma il Coordinamento milanese del Terzo Settore sulla Salute Mentale – che rimetta al centro del dibattito cittadino il tema del disagio mentale che in questi ultimi anni, anche a seguito della pandemia e della crisi economica, si è notevolmente trasformato e aggravato”.
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