Ieri, 13 luglio, presso la sala del consiglio del rettorato dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, presentata l’agenda visiva “Pompei in blu – Viaggio nella casa del Menandro”, nata dalla collaborazione tra “Tulipano Art Friendly“, il Parco Archeologico di Pompei e l’Ateneo federiciano. Dedicata a ragazzi con autismo e/o disabilità cognitiva, l’agenda vuole favorire la fruizione dell’incontro dell’Arte e dell’Archeologia.
“Pompei in blu” rientra all’interno della collana “Percorsi museali inclusivi” che ad oggi propone cinque percorsi museali presso la rete dei musei aderente a “Tulipano Art Friendly”, modello di welfare culturale, con proposte esperienziali finalizzate al benessere per tutti e con tutti. Modello che è stato validato dal Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali dell’Università Federico II, nell’ambito dell’accordo di collaborazione sottoscritto con la cooperativa sociale “Il Tulipano”.
La collana intende mediare la comunicazione e l’interazione emotiva che scaturisce dall’incontro dei visitatori con le opere loro proposte durante il percorso museale attraverso una modalità didattica cooperativa ed inclusiva, ispirata ai principi dell’Universal design for learning. L’agenda accompagna i ragazzi con autismo e/o con disabilità cognitiva, unitamente ai propri amici e compagni di classe, in un viaggio esperienziale dove tutti si possano sentire protagonisti e scambiarsi reciprocamente le proprie percezioni, occasione di apprendimento e di socializzazione.
“Questa è la prima volta che il Parco Archeologico, già accessibile dal 2016 a persone con disabilità fisiche, si apre a tutta un’altra parte di utenza che comprende anche quella che è affetta da disabilità cognitivo-sensoriali – ricorda Arianna Spinosa, funzionario architetto del Parco Archeologico di Pompei, nello specifico referente dell’accessibilità -. Quindi ampliare l’offerta turistica è uno degli obiettivi che abbiamo a cui si affianca quello di entrare a contatto con quella parte di comunità locale fatto di persone che presentano delle fragilità e che ritrovano nel luogo culturale un luogo del benessere, dove stare e godere anche delle bellezze archeologiche del Parco“.
Photo: Lostrillone.tv