Ellie Goldstein modella con la sindrome di Down che abbatte i pregiudizi e sfila per la maison Gucci

Ellie Goldstein, 21enne inglese, ha vinto contro tutto e tutti. Infatti le aspettative che fin dalla sua nascita, avvenuta nel dicembre 2001, le prefiguravano un futuro in cui probabilmente non avrebbe mai – come riporta la stampa internazionale– “né camminato né parlato” sono state abbattute. Ellie è diventata la prima modella con sindrome di Down a comparire in importanti campagne internazionali. Tanto è vero che la maison  Gucci l’ha assunta per le sue pubblicità di “Unconventional Beauty“, per la quale è apparsa anche sulla copertina di Vogue Italia nel 2020.

Con determinazione è riuscita a ritagliarsi una carriera nella moda e ora che ha 21 anni  è orgogliosa di farsi portavoce di un movimento più inclusivo, perché l’industria della moda non ignori più la disabilità.

“C’è spazio per i miglioramenti; voglio vedere più modelle come me – o semplicemente più me!“, dice ridendo. “Da piccola leggevo le riviste di moda, ma non vedevo mai persone che mi somigliassero e questo mi rattristava. Abbiamo bisogno di più diversità e inclusività nel mondo“.

Oggi Ellie ha una casa di proprietà, è ricercatissima per sfilate e servizi fotografici in ogni angolo d’Europa ed ha addirittura ispirato la prima Barbie con sindrome di down.

Ellie studia Arti dello Spettacolo al college e ha anche scritto un libro sulla sua vita, dal titolo eloquente Against All Odds (Contro ogni disparità).

“Quindi ora sono una modella, un’autrice, una studentessa e una proprietaria di casa. Vorrei dirlo al dottore che ha detto che non avrei mai camminato né parlato!”.

Durante la sua già ricca carriera Ellie è volata ina Svezia, Italia e Germania a Londra per la Fashion Week, sfoggiando i modelli di due etichette, London Represents e Unhidden, mentre si recherà presto a Parigi per ricevere un prestigioso Premio Business of Fashion.

La  rivista di Gucci, nell’edizione inglese, ne ha fatto una delle 5 donne scelte per le cover del numero di maggio 2023.

 

 

Photo: Comune.torino.it