Progettata dall’azienda londinese CuteCircuit, la Sound Shirt è una maglietta che trasmette al corpo la musica attraverso dei sensori incorporati al suo interno.
Con l’aiuto delle nuove tecnologie si possono vivere esperienze uniche. Lo sanno bene le persone sorde che, grazie all’invenzione di Sound shirt, possono finalmente sperimentare l’emozione di ascoltare per la prima volta un concerto dal vivo. Il tutto semplicemente indossando una t-shirt che trasforma i suoni della musica in vibrazioni trasmesse direttamente a diverse zone del corpo.
Sound shirt è fatta con un tessuto elastico senza fili realizzato con le tecnologie tessili e dell’abbigliamento più all’avanguardia. Segue lo stesso concetto di Hug shirt, una maglia attraverso cui è possibile ricevere l’abbraccio di qualcuno a distanza grazie all’impiego di sensori che riproducono la posizione delle mani, il calore e il battito cardiaco della persona che invia l’abbraccio.
Commissionata dall’orchestra Junge Symphoniker di Amburgo, in Germania e ideata dall’azienda londinese CuteCircuit, specializzata in abbigliamento tech, la Sound shirt è frutto di uno studio che ha mappato i suoni sulla base di come la musica potrebbe toccare il nostro corpo. Così all’interno del tessuto della maglietta sono stati inseriti circa 16 sensori che ricevono i suoni catturati dai microfoni posizionati sul palcoscenico, sotto forma di dati. E proprio grazie al funzionamento di questi micro attuatori, la maglietta è in grado di pulsare in corrispondenza di una o più zone del corpo trasmettendo vibrazioni più o meno potenti a seconda dell’intensità del suono captato. Ad esempio, i violini possono essere percepiti nelle braccia e la batteria nelle spalle, mentre le note basse nella parte inferiore del torace e quelle più alte intorno al collo e alle clavicole.
Dopo sei mesi di lavoro, la prima maglietta che permette di sentire la musica “addosso” può essere finalmente testata durante i concerti della Jungen Symphoniker dando un valido aiuto alle persone sorde e concedendo agli altri la possibilità di vivere un’esperienza indimenticabile. Perché la musica dovrebbe essere di tutti, nessuno escluso.
Photo: Lifegate.it