Quasi 13 milioni le persone con disabilità nel nostro Paese – Oltre 3 milioni di queste in condizioni gravi

Sono quasi 13 milioni, spesso vivono da sole e i servizi loro dedicati sono scarsi, come pure le risorse stanziate a loro favore (28 miliardi di euro, quasi tutti impiegati per erogare pensioni – dati 2018): sono le persone con disabilità in Italia, assistite spesso da famiglie sempre più in difficoltà, perché devono sopperire alle mancanze delle istituzioni nazionali e locali. In più, nel nostro Paese quasi una persona con disabilità su tre (32,1%) è a rischio di povertà. A fare il punto sul problema è l’Osservatorio nazionale sulla salute nelle Regioni Italiane, che ha sede presso la sede di Roma dell’Università Cattolica, che ha elaborato un agile focus sulla situazione attuale delle persone con disabilità pubblicato sul sito http://www.osservatoriosullasalute.it/.

Tra le persone con grave disabilità, quasi 1 milione e 500 mila ha un’età superiore a 75 anni (fonte Istat: https://disabilitaincifre.istat.it/). “La disabilità è una condizione che interesserà sempre più italiani, grazie al costante allungamento della aspettativa di vita, per questo il nostro Sistema di welfare si troverà ad affrontare una domanda crescente di servizi per assicurare a queste persone l’assistenza sanitaria e sociale e il diritto a vivere una vita indipendente – afferma Alessandro Solipaca, responsabile scientifico dell’Osservatorio diretto da Walter Ricciardi – una sfida che il welfare moderno deve superare abbandonando l’approccio risarcitorio che caratterizza molti degli interventi di protezione sociale del nostro Paese, basati quasi esclusivamente sui trasferimenti monetari, trascurando completamente se questi siano efficaci ad assicurare loro il diritto a vivere la vita al pari delle altre persone“. Infatti, le condizioni di salute e psicologiche di queste persone sono molto spesso precarie.

Tutte queste voci di spesa hanno un’incidenza più elevata per le famiglie con disabili rispetto al resto delle famiglie e molto spesso rappresentano per esse un onere pesante: per una famiglia su due le spese per visite specialistiche e accertamenti diagnostici sono un onere pesante.

Circa un terzo delle persone con disabilità grave vive da solo, tra gli ultrasettantacinquenni la quota sale al 42%. Si tratta di dati molto preoccupanti, poiché palesano una diffusa condizione di vulnerabilità che coinvolge un numero elevato di persone, le quali non possono contare sull’aiuto di un familiare. Il problema più grave è la perdita di autonomia.

Altre importanti difficoltà per gli anziani con disabilità si riscontrano nelle attività di tipo domestico, in difficoltà anche nelle attività più leggere, come la gestione delle risorse economiche e delle attività amministrative. Analizzando le risorse che l’Italia impegna, nell’ambito del Sistema di protezione sociale1, per la funzione di spesa destinata alla disabilità, si può osservare che, nel 2018, sono stati spesi circa 28 miliardi di euro. L’Italia presenta un rapporto tra spesa per la protezione sociale e Pil superiore alla media registrata nell’Unione Europea (e simile a quello di Svezia, Germania e Paesi Bassi) ma destina poche risorse alla disabilità. Il modello di welfare italiano si caratterizza per una tipologia di interventi basati sui trasferimenti economici, quasi tutte pensioni, piuttosto che servizi, in particolare su 28 miliardi di spesa quasi 27 sono trasferimenti monetari.
Sono principalmente i trasferimenti pensionistici a sostenere queste persone, nel 2019 il reddito medio di un pensionato con disabilità è pari a 15 mila e 500 euro lordi. Si tratta di famiglie che non sono in grado di spendere per riscaldare adeguatamente l’abitazione, affrontare una spesa imprevista di 800 euro, di consumare un pasto adeguato almeno una volta ogni due giorni, o concedersi una settimana di vacanza.

 

 

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