A San Valentino non solo rose rosse, cioccolatini o lingerie sexy: in Svezia è stata lanciata già alcuni mesi fa una app di incontri, dedicata a persone con autismo o lievi disabilità intellettive: uno spazio sicuro per nuove amicizie o amori. Si chiama “DigiVi“, ha un’interfaccia semplificata e una procedura di registrazione che garantisce la sicurezza dei suoi utenti, spesso vittime di abusi sui social media, che qui si sentono protetti. “Ho provato altre app e siti di incontri – racconta Sira Rehn, utente di DigiVi – ma ho notato che era più difficile essere trasparente sulla mia disabilità. Quindi ho mentito dicendo che non avevo disabilità“. “Può portare a trovare nuovi amici o l’amore, persone che non penseranno che c’è qualcosa di sbagliato in me. Basta essere se stessi“. “Abbiamo collaborato con gli utenti e sviluppato regole un po’ diverse rispetto alle app tradizionali – dice Magnus Linden, project manager della app – sono stati essenzialmente gli utenti a dire che volevano che fosse così. Per esempio, l’invio di foto nudi è vietato, e bisogna anche essere gentili l’uno con l’altro“. “Ho parlato con molte persone che mi hanno detto di aver smesso di usare altri social media perché si sentivano insicuri a causa di cose successe a loro o a persone che conoscevano – aggiunge Aline Gro, altra project manager – può trattarsi di ricevere foto di sesso o altre foto che non si vogliono, di ricevere pressioni per inviare cose che non si vogliono inviare, di incontrare persone che si sono conosciute online e che sono diverse da quelle che hanno detto di essere“. DigiVi – contrazione di “Digital” e “Vi”, che in svedese significa “noi” – è stata sviluppata da un’organizzazione che aiuta le persone con disabilità intellettive e cognitive. Le funzioni sono ridotte al minimo: un profilo, un forum di discussione e un pulsante di aiuto. Per iscriversi gli utenti devono incontrare un rappresentante di DigiVi, che verifica la loro identità e li aiuta a creare un account. L’applicazione ha rappresentanti in circa 20 città svedesi. Ogni account è collegato al numero di previdenza sociale dell’utente, il che, secondo chi l’ha progettata, ne impedisce l’uso improprio. Attualmente conta circa 180 utenti abituali.
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