L’innovazione sociale punta a rispondere in modo innovativo ai bisogni della società costruendo nuove relazioni tra pubblico, privato e terzo settore. Come modello economico, nella maggior parte dei casi è un ibrido, ovvero una combinazione tra profit e no profit dove contano sia la sostenibilità economica del progetto sia i suoi destinatari. Esistono vari esempi di innovazione sociale, dai progetti di microcredito ideati e promossi dall’economista Premio Nobel per la Pace Muhamad Yunus fino alle tecnologie in grado di aiutare chi è svantaggiato. Qui approfondiamo la definizione di innovazione sociale, le sue caratteristiche e alcuni case study.
Secondo l’Open Book of Social Innovation della Young Foundation e Nesta – National Endowment for science technology and the artist (think tank senza scopo di lucro e non governativo con sede a Londra, focalizzato sull’innovazione sociale per affrontare la disuguaglianza strutturale) la definizione di innovazione sociale fa riferimento a “Nuove idee (prodotti, servizi e modelli) che soddisfano bisogni sociali (in modo più efficace delle alternative esistenti) e che allo stesso tempo creano nuove relazioni e nuove collaborazioni”. In pratica, l’innovazione sociale si esprime rispondendo in modo nuovo a bisogni della società emergenti o già presenti e costruendo nuove relazioni tra pubblico, privato e terzo settore.
Il libro bianco sull’innovazione sociale (Open Book of Social Innovation, autori: Geoff Mulgan, Julie Caulier-Grice, Robin Murray) è stato redatto per presentare una serie di metodi, strumenti e pratiche utili alla promozione e al supporto dell’innovazione sociale stessa.
Si tratta di un volume molto pragmatico che inizia definendo quali sono i 6 momenti che caratterizzano l’innovazione sociale (suggerimenti, ispirazioni e diagnosi; proposte e idee; prototipi ed esperimenti; conferme; organizzazione e diffusione e cambiamento del sistema di riferimento) esaminando nello specifico quali metodologie usare per gestire ciascuna di queste fasi.
Economia circolare, agritech, imprenditoria femminile sono solo alcuni dei campi in cui si può mettere in pratica l’innovazione sociale usando strumenti quali il digitale, l’intelligenza artificiale, il machine learning.
In conclusione, uno sguardo all’Innovazione sociale finalizzata al recupero di situazioni difficili, è il caso di Fondazione Comunità San Gennaro che propone una piattaforma che include una serie di iniziative, dalla raccolta fondi, all’offerta di progetti per valorizzare il patrimonio e artistico e storico del Rione Sanità di Napoli, con il fine ultimo per promuovere una trasformazione dall’interno di un’area caratterizzata da una serie di problematiche.
In Italia, a fine 2020, le Startup Innovative certificate a significativo impatto sociale erano 349. Lo certifica il team di ricerca Social Innovation Monitor (SIM), con base al Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino. Il loro numero è cresciuto de 23,8% rispetto alla fine del 2019. La maggior parte delle Startup Innovative non impiega alcun dipendente e la maggior parte delle Startup Innovative che ha dipendenti non supera le due unità sia tra le Startup Innovative a significativo impatto sociale (59,7%) sia tra le altre startup (62,3%). Le Startup Innovative a significativo impatto sociale che impiegano almeno un dipendente hanno mediamente 3,1 dipendenti.
Fonte: Economyup.it
Photo: Economyup.it