Roma ha inaugurato la storia dei Giochi Paralimpici estivi, giunti alla diciassettesima edizione con Parigi che li ospita dal 28 agosto all’8 settembre.
L’incontro tra due realtà apparentemente distanti. Un’idea, un’intuizione, che si fonde con capacità e sensibilità. C’è questo e tanto altro dietro la storia delle Paralimpiadi, quei Giochi che camminano di pari passo con quelli Olimpici, riservati ad atleti con disabilità fisiche. I Giochi Paralimpici si disputano ogni quattro anni, nello stesso anno dei Giochi Olimpici, e da allora sono diventati uno dei più grandi eventi sportivi del mondo, con la loro spinta verso l’inclusione sociale. Sviluppo e interesse attorno a questo evento sono in continua ascesa, come nei confronti degli stessi atleti paralimpici. Le due realtà che hanno contributo alla nascita di questi Giochi, apparentemente lontane, sono rappresentate da due figure che invece convergono su temi fondamentali quando si parla di disabilità: riabilitazione, reinserimento nella società civile, fiducia in sé stessi.
Paralimpiadi, le origini: l’incontro tra Guttmann e Maglio.
Da una parte la figura di Ludwig Guttmann, neurologo tedesco naturalizzato britannico e di famiglia ebrea ortodossa. Dopo aver studiato medicina ed essersi laureato a Friburgo, nel 1939 fu costretto a fuggire in Inghilterra prima della Seconda Guerra Mondiale. Divenne, presso l’ospedale di Stoke Mandeville, vicino a Londra. Fu proprio in questo periodo che vide nello sport una terapia, la riabilitazione dei soldati resi paraplegici dalla guerra. Questa convinzione, a proposito del ruolo dello sport, lo spinse a fare il grande passo con la realizzazione e l’organizzazione, nel 1952, dei cosiddetti Giochi di Stoke Mandeville, precursori dei Moderni Giochi Paralimpici. Vi presero parte militari feriti, uomini e donne, amputati o costretti alla sedia a ruote, che gareggiarono nel tiro con l’arco. Dall’altra il Medico Inail, Antonio Maglio, nato a Il Cairo nel 1812 e venuto a mancare a Roma nel 1988. Considerato un pioniere delle terapie riabilitative per le persone con disabilità – che curava al centro paraplegici dell‘Istituto di Villa Marina sul lungomare di Ostia – e Padre delle Paralimpiadi, puntò sullo sport per le persone costrette sulle sedie a ruote, sulla base delle idee di Guttmann. Nel 1956, tra le altre cose, iniziò a portare i suoi pazienti proprio ai Giochi internazionali di Stoke Mandeville. E così Antonio Maglio, evidentemente sempre più interessato ai Giochi fondati da Guttmann, convinse quest’ultimo a portare la competizione a Roma nel 1960, quando nella Capitale si sarebbero svolte le Olimpiadi. Cosa che poi avvenne, dando così origine a quelle che vengono considerate le Prime Paralimpiadi, termine scelto proprio per indicare dei giochi paralleli a quelli Olimpici.
Il logo dei giochi: niente cerchi olimpici.
Menzione a parte merita anche il logo che rappresenta le Paralimpiadi. Anche qui lo sviluppo portò a dei cambiamenti strada facendo. La scelta di fondo ha portato a un distinguersi ovviamente dalle Olimpiadi, quindi niente i cinque cerchi classici ma tre agitos, uno di colore blu, uno rosso e uno verde, scelti perché i più utilizzati dalle bandiere del mondo. Rappresentano il corpo, la mente e lo spirito degli atleti con disabilità. Il Comitato Paralimpico Internazionale, prima di arrivare a questa scelta, optò per quello usato per le Paralimpiadi di Seul 1988, ovvero cinque “Pa” simbolo coreano tradizionale. Ma la troppa somiglianza con i cerchi olimpici spinse il Comitato Olimpico Internazionale a chiederne e ottenerne la sostituzione.
Roma 1960, i Primi Giochi Paralimpici.
Tornando a Roma e al 1960, quelli che si svolsero nella Capitale furono quindi i Primi Giochi Paralimpici estivi che si tennero dal 18 al 25 settembre 1960, iniziando quindi una settimana dopo la fine delle Olimpiadi. Vi presero parte quasi quattrocento atleti ed erano tutti paraplegici perché non erano ancora ammessi atleti con disabilità diverse. Roma ha inaugurato la storia dei Giochi Paralimpici estivi, giunti alla diciassettesima edizione con Parigi che li ospita dal 28 agosto all’8 settembre.
Fonte: Superabile.it
Photo: Superabile.it