Hanno aderito oltre 50 realtà della società civile. “Non possiamo permetterci di fare passi indietro”. Appuntamento sabato 16 novembre ore 15.00 a Piazza Vittorio.
In un momento storico in cui le scelte politiche internazionali sembrano allontanarsi sempre più dagli obiettivi di sostenibilità, la società civile risponde con forza e determinazione. Il prossimo 16 novembre, alle ore 15, Piazza Vittorio a Roma diventerà il cuore pulsante del Climate Pride – si legge in una nota –: una mobilitazione nazionale che darà vita a una street parade gioiosa, creativa e ribelle. L’evento si inserisce in un contesto di mobilitazioni globali durante la COP29 in Azerbaijan, con l’obiettivo di esercitare una forte pressione affinché i leader mondiali adottino finalmente politiche ambiziose e concrete per combattere il cambiamento climatico e fare fronte alla perdita di biodiversità.
Oltre 50 associazioni e movimenti si uniranno in una grande street parade, che si unisce al fine di chiedere un cambio di rotta radicale nelle politiche energetiche e ambientali, ma anche per evitare le conseguenze più disastrose della crisi climatica e della perdita di biodiversità – si legge ancora nella nota –. La street parade che attraverserà le vie della Capitale, sarà un’occasione unica per sensibilizzare l’opinione pubblica e i decisori politici sull’urgenza di abbandonare un modello di sviluppo basato sui combustibili fossili, responsabile di ingiustizie sociali e conflitti a livello globale. Le tensioni socio-economiche come razzismo, sessismo, abilismo e disuguaglianze sono aggravate dagli effetti del cambiamento climatico, in un circolo vizioso che acuisce le ingiustizie e le vulnerabilità preesistenti.
Secondo gli organizzatori, il Climate Pride non sarà solo una protesta, ma una celebrazione della resilienza della natura e delle comunità che si battono per un futuro sostenibile e una giusta transizione ecologica. Attraverso simboli potenti, come maschere di animali, piante, batteri, funghi, pale eoliche e pannelli solari, verrà lanciato un messaggio chiaro: è possibile costruire un mondo più giusto ed equo, in cui il nostro stile di vita sia compatibile con la natura. L’evento intende ribaltare la fallimentare e pericolosa narrazione antropocentrica, che vede la Terra come una risorsa infinita da sfruttare, promuovendo invece una visione multispecie armoniosa e inclusiva che mette al centro la giustizia climatica.
La vittoria di Donald Trump e le sue politiche negazioniste, caratterizzate da un ritorno all’uso dei combustibili fossili e da un netto rifiuto di misure decisive per la sostenibilità, rappresentano un ulteriore e preoccupante passo indietro in un panorama di azioni climatiche già insufficienti. – è il monito dei promotori –. La società civile risponde con una voce collettiva potente: il cambiamento non può aspettare. La transizione ecologica è un diritto e un dovere verso il pianeta, e il Climate Pride sarà un simbolo di speranza e resistenza, un appello globale per un presente e un futuro equo, sostenibile e inclusivo.
Il Climate Pride arriverà in cammino fino all’Ex SNIA, simbolo delle lotte ambientaliste, oggi minacciata da un mastodontico progetto di cementificazione da 280mila metri cubi. Un’operazione immobiliare tra Roma Capitale e investitori privati che prevede la costruzione di uno studentato e servizi universitari. L’obiettivo è difendere il Lago Bullicante e il suo ecosistema, reclamando l’esproprio dell’area per creare un parco naturalistico.
Fonte: Redattoresociale.it
Photo: Redattoresociale.it