Bergoglio ha voluto rendere omaggio agli operatori della comunicazione che rischiano la vita per raccontare la verità.
Papa Francesco ha officiato al primo grande appuntamento dell’Anno Santo, dedicato alla comunicazione. L’evento ha visto la partecipazione di professionisti e personalità provenienti da tutto il mondo, richiamando l’attenzione sul ruolo cruciale dei media nella società contemporanea.
Il Pontefice ha iniziato il suo discorso con un sentito ringraziamento ai presenti, tra cui spiccavano figure come Maria Ressa, premio Nobel per la Pace, lo scrittore Colum McCann, il giornalista Mario Calabresi e il violinista Uto Ughi. Quest’ultimo, con la sua musica, ha offerto un assaggio tangibile della forza comunicativa dell’arte, definita da Francesco come “Una via di speranza“.
In un mondo segnato da conflitti e divisioni, il Papa ha voluto rendere omaggio agli operatori della comunicazione che rischiano la vita per raccontare la verità. Ha ricordato con commozione i giornalisti che, nel corso dell’ultimo anno, hanno pagato con la vita il loro impegno professionale. “Preghiamo in silenzio per i vostri colleghi che hanno firmato il loro servizio con il proprio sangue“, ha esortato.
Un appello accorato è stato rivolto ai leader mondiali affinché si adoperino per la liberazione dei giornalisti ingiustamente incarcerati. “La libertà dei giornalisti è libertà per ognuno di noi“, ha sottolineato Papa Francesco, ribadendo la necessità di difendere la libertà di stampa e il diritto fondamentale all’informazione.
Il tema del coraggio ha rappresentato il filo conduttore del discorso. Papa Francesco ha ricordato che la parola coraggio deriva dal latino “Cor“, cuore, e che “Parlare con il cuore“ è essenziale per una comunicazione autentica. Ha lanciato un appello a liberare i cuori da ciò che li corrompe, mettendo al centro il rispetto per la dignità umana e la ricerca del bene comune.
In questa prospettiva, il Papa ha denunciato i rischi dell’iperconnessione digitale e della dipendenza dai social media, che impoveriscono la capacità di discernimento e alimentano polarizzazioni. Per contrastare questo fenomeno, ha proposto un'”Alfabetizzazione mediatica“, volta a promuovere il pensiero critico e la partecipazione attiva, soprattutto tra i giovani.
Concludendo il suo intervento, Papa Francesco ha ringraziato i presenti e ha rinnovato il suo invito a pregare per lui. Ha lasciato un messaggio chiaro: la comunicazione, intesa come missione, richiede coraggio, speranza e un profondo rispetto per la verità. Solo così è possibile costruire ponti e seminare la pace in un mondo diviso.
Fonte: Romatoday.it
Photo: romatoday.it