Il “Giro di vite“ voluto dal Governo su “Sostanze stupefacenti e psicotrope” ha sollevato forti dubbi e preoccupazioni tra le organizzazioni che rappresentano le persone malate e non solo. Le risposte del Ministro Salvini a chi chiede chiarimenti.
La recente riforma del Codice della Strada introdotta dalle legge 177 del 2024 ha provocato polemiche a più livelli. Una di queste riguarda la modifica dell’articolo 187 sulla “Guida dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti“, fiore all’occhiello del giro di vite voluto dal Governo Meloni per punire chiunque si metta alla guida dopo aver bevuto alcolici o consumato droghe. Peccato che questo modello rischi seriamente di danneggiare anche chi assume farmaci regolarmente prescritti per alcune terapie (comprese le persone con disabilità); al proposito, diverse organizzazioni si sono attivate per chiedere chiarimenti e provvedimenti al Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Andiamo ad analizzare nel dettaglio la situazione.
Nel mirino delle associazioni c’è la riforma dell’articolo 187 del Codice della Strada: il nuovo testo, infatti, eliminando il vincolo dello “Stato di alterazione psico-fisica” ha posto come condizione di punibilità la semplice assunzione di “Sostanze stupefacenti o psicotrope“, senza ulteriori approfondimenti.
A sottolineare le criticità di questo impianto è anche Farmacieunite, associazione di categoria che rappresenta i farmacisti titolari: il sindacato ha sottolineato all’Ansa due ordini di problemi, il primo dei quali è legato agli accertamenti: “Farmaci comunemente prescritti come ansiolitici, antidepressivi, antiepilettici e antistaminici – hanno fatto sapere – possono generare falsi positivi nei test salivari previsti dalla nuova normativa“.
Il secondo è invece legato all’approssimazione utilizzata per scrivere la norma: “Le nuove regole – hanno proseguito – equiparano l’uso di alcuni medicinali alla guida sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti, con sanzioni che arrivano fino alla sospensione della patente. Ma se le sanzioni sono chiare, ad oggi non è chiaro quali siano i farmaci che possono essere mal interpretati dai test”.
Farmacieunite ha infine annunciato di aver lanciato un appello all‘Agenzia Italiana del Farmaco per tutelare chi assume certe tipologie di medicinali: “Queste persone – hanno concluso – guidano su un terreno minato rischiando di essere equiparati a criminali: la confusione regna sovrana, per questo chiediamo delle linee guida precise sia per i farmacisti che per gli automobilisti“.
Fonte: Disabili.com
Photo: Disabili.com