Termovalorizzatore di Roma, presentata una denuncia alla UE. L’Italia rischia una procedura d’infrazione

Le iniziative dei cittadini contrari alla realizzazione dell’impianto di incenerimento dei rifiuti di Santa Palomba non si fermano. Dopo i ricorsi presentati al TAR ed al Consiglio di Stato, del caso è stata interessata anche Bruxelles.

In commissione ambiente, la Rete Tutela Roma Sud, ha infatti presentato una denuncia. Alla commissione europea è stato chiesto di fare luce su un paio di questioni. Secondo chi ha promosso la denuncia, durante la fase di Valutazione ambientale strategica, del piano di gestione dei rifiuti, sarebbero stateTotalmente ignorate diverse proposte alternative all’incenerimento” si legge nel documento inviato a Bruxelles. In particolare è stato fatto notare che esiste la proposta di un impiantoWaste to hydrogen” da parte della NExtCHem, “in grado di produrre a regime fino a 20.000 t/anno di idrogeno, utilizzando come materia prima 200.000 t/anno di rifiuti solidi non riciclabili”.

Altra obiezione ha riguardato lo schema di concessione previsto per l’impianto di Santa Palomba. Secondo la Rete Tutela Roma Sud infatti “Vincolano l’Ama a conferire ogni anno 600mila tonnellate di rifiuti per 33 anni, ostacolando l’ingresso sul mercato di soluzioni tecnologiche alternative“. Non ultimo, e non per la prima volta, è stato segnalato un problema di carattere partecipativo. Sarebbe infatti stato “Impedito il dibattito pubblico”  – si legge sempre nel documento al vaglio della Commissione – senza riscontro motivato”.  La denuncia è stata recepita lo scorso febbraio da Marco Alteri, a nome e per conto della Rete Tutela Sud. Se la commissione darà seguito alla denuncia, sarà avviato un procedimento d’infrazione.

La costruzione dell’inceneritore di Santa Palomba è stata ripresa anche dall’europarlamentare M5s Dario Tamburrano, in un intervento nella Commissione Petizioni del Parlamento europeo. In quella sede ha ricordato una petizione dei cittadini, per la richiesta della verifica di compatibilità dell’impianto con la , ed ha ricordato inoltre la denuncia presentata in Commissione.

Nella stessa sede è stato anche menzionato il lavoro di un’associazione ambientalista che “ha effettuato biomonitoraggi su uova, frutta, verdura nei pressi di tre impianti europei che bruciano rifiuti. I risultati testimoniano alti livelli di inquinanti organici persistenti e in numerose occasioni le uova hanno mostrato diossine superiori ai limiti UE“. Il riferimento è alla ToxicoWatch, un’organizzazione indipendente che effettua campionamenti, ad esempio sulle uova di gallina, sulla vegetazione, su frutta e verdura, come biomarcatori.

L’inceneritore a Roma avrebbe un pesante impatto sulla salute pubblicaha ribadito Tamborranoho chiesto dunque che venga inviata una lettera di censura alle autorità romane  e di sollecitare la Commissione europea a istituire una moratoria dell’incenerimento, così da verificare la presenza di diossine e di altri inquinanti organici persistenti nelle biomatrici attorno agli impianti“.

Fonte: Romatoday.it

Photo: Romatoday.it