Alzheimer, nel Lazio solo 6 Asl su 10 hanno adottato il Pdta

Nel Lazio solo 6 Asl su 10 hanno definito un percorso di diagnosi e cura integrato con i fondi del Piano nazionale demenze. È quanto emerso dalla tappa romana della road map sul disturbo neurocognitivo nelle regioni italiane tracciata da Motore Sanità.

È quanto emerso dalla tappa romana della road map sul disturbo neurocognitivo nelle regioni italiane tracciata da “Motore Sanità“, che nei giorni scorsi ha acceso i fari sulla situazione assistenziale nel Lazio, dove ci sonocirca 100mila pazienti con demenza di Alzheimer”.

Il vero obiettivohanno fatto sapere gli espertiè rafforzare la collaborazione tra i diversi attori del percorso diagnostico. Medici di medicina generale, geriatri, neurologi, medici nucleari e neuroradiologi sono parte integrante di un team multidisciplinare essenziale per riconoscere precocemente i sintomi, garantire una diagnosi accurata e prendere in carico in modo efficace il paziente. Rimangono nodi da affrontare, come il numero ancora insufficiente di centri prescrittori, lo sviluppo delle nuove tecnologie diagnostiche (come i biomarcatori liquorali e plasmatici) e l’assenza di una regia unitaria in grado di armonizzare l’offerta diagnostico-terapeutica. Sullo sfondo, l’impegno del governo a proseguire su questa strada e il previsto raddoppio del Fondo nazionale demenze nel prossimo triennio“.

Alzheimer, demenze e disturbi neurocognitivi: la disponibilità di nuove tecniche diagnostiche basate su biomarcatori (sangue, liquor, neuroimaging) e l’arrivo di nuovi farmaci biologici e immunoterapici a bersaglio molecolare mirati sulla proteina Amiloide e Tau – già in uso negli Stati Uniti e prossimi all’utilizzo in clinica sia in Europa sia in Italia, capaci di modificare il profilo di evoluzione della malattia se attuata nelle fasi precocipongono lanecessità di accendere i fari sull’assetto organizzativo delle reti di cura per le demenze nelle Regioni del nostro Paese e di identificare e proporre modelli funzionali adeguati ai fabbisogni dei malati“. Questi ultimi a fronte di 48 milioni di persone colpite nel mondo sono stimati in circa 600mila in Italia ma quasi la metà di essi sfugge a percorsi di diagnosi e cura. Sempre nel Lazio, secondo gli esperti, vapotenziata e integratal’offerta assistenziale tra centri di I, II e III livello in un quadro generalefatto di luci e ombre“, in cui è ancora poco praticato lo screening nelle fasce di popolazione a rischio sebbene siano maturate negli anni alcune realtà di eccellenza, sia nei livelli periferici delle cure sia nelle strutture centrali.

“In Italia – ha sottolineato Claudio Zanon, direttore scientifico di “Motore Sanità” – è necessaria una riorganizzazione rapida dei percorsi assistenziali per passare dalle parole ai fatti. Nonostante la conoscenza della malattia ed il rumor mediatico per i disturbi neurocognitivi e l’Alzheimer si sconta ancora un eccessivo ritardo diagnostico, un inappropriato uso del neuroimaging e un sottoutilizzo dei biomarcatori“.

Sotto i riflettori il ruolo della medicina del territorio e dei Centri di riferimento, le spese evitabili e gli investimenti necessari alla luce delle nuove opportunità di diagnosi e cura. “Queste ultime, se applicate appropriatamente, potrebbero cambiare la storia clinica di molti pazienti e avere un impatto sociale ed economico significativo“.

Il dato positivo proviene dal raddoppio del Fondo demenze per il triennio 2024-2027 con 35 milioni di euro messi nel piatto delle regioni dal governo con l’ultima legge di Bilancio. In Italia oltre 1,2 milioni di persone sono colpite da disturbi neurocognitivi e il 60% ha l’ Alzheimer ma le proiezioni epidemiologiche parlano di 2,3 milioni di pazienti nei prossimi anni. Migliorare i piani di supporto alle cure, affinare le strategie di diagnostiche e terapeutiche precoci, passare da una componente clinico sociale ad un maggiore impegno clinico, migliorare la qualità di vita, rendere sostenibile l’innovazione e affrontare i costi socioassistenziali sono le sfide poste dall’arrivo sulla scena dei nuovi farmaci.

Fonte: Superabile.it

Photo: Superabile.it