I cardinali elettori si ritireranno nella Cappella Sistina, sigillata per garantire la segretezza del voto, e non potranno avere contatti con l’esterno fino all‘elezione del nuovo Pontefice.
Dopo le esequie di Papa Francesco in Piazza San Pietro, la salma verrà esposta ai fedeli e inizieranno i Novendiali, ovvero 9 giorni di lutto nei quali vengono celebrate messe in suffragio del Pontefice. In questo periodo i dicasteri non possono assumere decisioni che spetterebbero al Papa. Dopodiché si svolgerà il Conclave, destinato ad eleggere il successore di Papa Francesco e 267° Pontefice della storia della Chiesa.
Secondo il testo liturgico il Conclave si svolge tra il 15° e il 20° giorno dalla morte del Pontefice, per cui si terrà tra il 5 e il 10 maggio. Al Conclave partecipano esclusivamente i cardinali elettori, cioè i membri del Collegio cardinalizio che non abbiano compiuto 80 anni alla data della morte o della rinuncia del Papa. Quest’anno i cardinali elettori saranno 138 e sarà il Conclave più internazionale di sempre in quanto saranno rappresentati tutti continenti.
I cardinali elettori si ritireranno nella Cappella Sistina, sigillata per garantire la segretezza del voto, e non potranno avere contatti con l’esterno. Saranno tenuti a scrivere il nome del candidato nuovo Papa su una scheda che depositeranno poi in un calice. A votazione chiusa, le schede saranno scrutinate e annunciati i risultati. Per l’elezione del nuovo Papa è necessaria una maggioranza qualificata dei due terzi dei voti. Nel 2013 furono necessari cinque scrutini per eleggere il successore di Joseph Ratzinger. Anche stavolta non è detto che l’elezione arriverà in breve.
I cardinali votanti restano in Vaticano finché il nuovo Pontefice non viene eletto, alloggiando nella Domus Santa Marta. Se nessuno riesce a ottenere la maggioranza richiesta le schede vengono bruciate, producendo la simbolica fumata nera che segnala al mondo che l’elezione non è ancora avvenuta. Quando invece uno dei candidati ottiene i due terzi dei voti e accetta formalmente l’incarico, le schede vengono bruciate con paglia secca che produce una fumata più chiara (“bianca“) per annunciare l’elezione del nuovo Papa.
Dopo l’elezione, è il cardinale Protodiacono a dare l’annuncio dalla loggia di San Pietro con la famosa frase “Habemus Papam“, seguita dal nome. Il nuovo Pontefice si affaccia quindi dalla loggia e impartisce la benedizione “Urbi et Orbi“.
Fonte: Today.it
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