Il Rosario per il Papa a Santa Maria Maggiore, Reina: dal dolore alla speranza

Nel giorno della traslazione delle spoglie di Francesco a San Pietro, il vicario generale per la Diocesi di Roma guida la preghiera mariana sul sagrato della basilica liberiana. Le candele ai piedi della Salus Populi Romani ardono come i cuori dei fedeli: seppur provati, ancora rischiarati dalla luce della “fede“. La vita, e non la morte, rimarca il porporato, “è l’ultima parola“.

I discepoli di Emmaus, figure smarrite nel crepuscolo della fede, diventano il volto della Chiesa in cammino, affaticata dal dolore e a tratti incapace di riconoscere il Risorto “nel momento della prova“. È così che il cardinale Baldo Reina, vicario generale per la Diocesi di Roma, descrive la comunità ecclesiale raccolta in preghiera attorno a Papa Francesco, tornato alla Casa del Padre lunedì 21 aprile. Nel silenzio carico di memoria che accompagna questi giorni, l’amore del popolo di Dio non si spegne. Si fa gesto, voce, si fa Rosario. Sul sagrato della basilica di Santa Maria Maggiore – dove il Pontefice ha chiesto di essere sepolto i fedeli si radunano davanti alla Salus Populi Romani, l’icona mariana a lui tanto cara, che anche questa sera, accanto alla sua immagine, veglia sulla preghiera.”

L’esperienza pasquale“, ha affermato il cardinale Reina introducendo i Misteri Gloriosi del Rosario, “porta una risposta sempre nuova a chi si interroga sul senso del soffrire e del morire“. Parole che si fanno carezza per un popolo affaticato, uncuorecollettivo certamenteprovato“, forse “spento“, ma che lascia filtrare la luce quando permette “alla fede di illuminarlo“. La Salus, davanti alla quale il Papa pregava prima e dopo ogni Viaggio Apostolico, è ora invocata con più forza che mai. Perché questodolorepossa trasformarsi in “speranza“. Perché – ricorda il vicario –  “la vita“, e non lamorte“, “è l’ultima parola“.

Nel corso della giornata, una fila silenziosa e commossa ha attraversato la Porta Santa della basilica di San Pietro, come pellegrinaggio dell’anima verso un ultimo, intimo saluto al Papa. Anche per i visitatori della cappella Paolina, cuore di Santa Maria Maggiore, i passi si fanno più lenti, il silenzio più profondo. Qui, tra lapislazzuli e memoria, i fedeli pregano nel luogo dove Francesco riposerà. E trasformano il vuoto in cammino, così come auspicato dal cardinale Reina. Così come ha insegnato, fino all’ultimo, Papa Francesco.

Fonte: Vaticannews.va

Photo: Vaticannews.va