Mentre nell’assetata California è un anno record per numero di piscine costruite, l’ente spaziale Usa lancia l’allarme per il drastico calo delle riserve di acqua potabile a livello globale.
Pianeta terra sempre più a secco. A lanciare l’allarme, nell’anno in cui la siccitosa e incendiata California batte ogni record per piscine costruite, è il Propusion Lab della Nasa. Secondo James S. Famiglietti, scienziato dell’ente spaziale americano che segue il ciclo dell’acqua del globo terrestre, ben 20 delle 37 principali falde acquifere terrestri hanno ormai raggiunto il punto critico di sostenibilità e subiscono quindi un prelievo superiore alla quantità di oro blu che sono in grado di produrre. Lo studio, coordinato dal geologo americano, si avvale di dati raccolti nel corso di un decennio dalla Missione Grace e dimostra che 13 delle 20 falde che hanno raggiunto addirittura una criticità severa.
Il paradosso di una risorsa rinnovabile che si esaurisce
Secondo lo studio, realizzato grazie ai dati della Nasa, il fenomeno non può che aggravarsi visto la crescente richiesta d’acqua del pianeta dovuta alla crescita della popolazione e all’agricoltura intensiva. Famiglietti fa l’esempio della California, dove ha sede il JPL, uno stato Usa in cui in cui non piove da ormai 3 anni. Ormai in questo stato della West Coast, in cui l’acqua è già razionata, si attinge alle falde acquifere per il 60% del consumo idrico totale, mentre in periodi normali la quota è del 35%. Entro la fine dell’anno la California userà solo acqua di falda che per rigenerarsi impiega migliaia di anni.
Si crea così il paradosso di una risorsa rinnovabile che non è più in grado di rinnovarsi e quindi andrebbe tutelata e non sprecata. Complici il cambiamento climatico e i comportamenti dissennati dell’uomo. Nonostante l’allarme, osserva infatti Famiglietti, questo è stato un anno record per la costruzione di piscine in California.