Il “Programma Italia” della ONG.
Emergency, anche gli italiani tra gli assistiti, non solo i migranti. Il Programma Italia garantisce l’accesso alle cure a migranti stranieri ma anche agli italiani che non riescono ad accedere alle cure tramite il Servizio Sanitario Nazionale che sono tanti e in crescita. Sociale.it ha trattato spesso il tema della povertà sanitaria. I numeri sono preoccupanti: dal 2007 al 2012 la povertà sanitaria assoluta è cresciuta del 60% ed interessa il 6,8% della popolazione, ovvero 4,8 milioni di persone. Nelle famiglie povere si spendono in media 16,34 euro al mese per la sanità (pari a circa il 2% dell’intero budget famigliare), rispetto ai 92,45 euro spesi in media dalle famiglie italiane (3,7%). All’interno di questa spesa, circa 12,50 euro sui 16 complessivi sono dedicati all’acquisto di farmaci. Il Programma Italia di Emergency inizia nel 2010 quando apre il poliambulatorio di Marghera, altro punto di nevralgico di transito degli immigrati che arrivano dall’est, che offre gratuitamente assistenza sanitaria di base e specialistica a chiunque ne abbia bisogno ma non se la può permettere. E il 20% di queste persone sono italiani. «Qui non vengono solo immigrati ma anzi – come spiega alla stampa la coordinatrice del centro – il centro è diventato un punto di riferimento anche per gli italiani. Per chi non ha fissa dimora e di conseguenza senza avere una residenza non può avere un medico di base; per gli anziani che stentano a coprire le spese con la pensione sociale; ma anche per i nuovi poveri, separati, padri di famiglia che devono passare gli alimenti, persone che hanno perso il lavoro o sono in mobilità. Soprattutto negli ultimi anni vengono da noi anche gli italiani che per mille ragioni non riescono ad accedere al Servizio sanitario nazionale». Poi ci sono gli sportelli di orientamento socio sanitario che guidano i pazienti a capire come muoversi all’interno dell’intricati percorsi del nostro Ssn.
Uno spettacolo teatrale racconta le storie di povertà sanitaria
Sono tante le storie raccontate nello spettacolo teatrale “Viaggio italiano”, con la regia di Patrizia Pasqui, che descrive il lavoro compiuto da Emergency con Programma Italia. Storie che parlano di italiani, e di migranti sbarcati in Italia per cercare fortuna, che al Nord come al Sud non sono in grado di accedere alle cure. L’Articolo 32 della Costituzione italiana afferma che tutti hanno diritto alle cure, al di là della nazionalità e della condizione sociale. Emergency è un’organizzazione non governativa nata nel 1994 «per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà». Eppure da dieci anni è attiva anche in Italia con il Programma Italia, per garantire l’accesso alle cure a «migranti stranieri e poveri che spesso non hanno accesso alle cure di cui necessitano per scarsa conoscenza dei propri diritti, difficoltà linguistiche, incapacità a muoversi all’interno di un sistema sanitario complesso» come spiega Emergency stessa nei propri materiali.