Un allarme per l’ inclusione scolastica degli alunni con disabilità
La partecipazione a scuola degli alunni con disabilità o con problemi è ancora a rischio, come denunciano le associazioni e i sindacati di categoria.
All’inizio della stagione, mancano all’appello almeno 30mila insegnanti di sostegno, anche dopo il piano di assunzioni straordinario del governo Renzi.
E poi non tutti i neoassunti dalle altre province si presenteranno a prendere servizio, come nel caso di molti insegnanti provenienti dal sud che già stanno rinunciando.
Le dispute sulle cifre
E secondo le stime della CGIL c’è un’enorme discrepanza tra ciò che servirebbe ai 210 mila alunni con handicap, almeno 120 mila insegnanti di supporto, e le 90 mila cattedre fisse che offrono le scuole.
Secondo la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), invece, il numero degli insegnanti di sostegno attualmente in servizio presso la scuola pubblica è di 115.000, per coprire le esigenze di circa 220.000 studenti con disabilità.
Il Ministero dell’ Istruzione risponde alle critiche di sindacati e associazioni e annuncia di avere già pronti 25 mila posti in deroga per rispondere ulteriormente alle esigenze degli alunni diversamente abili e delle loro famiglie.
Un organico che prevede ulteriori 6.446 posti per il potenziamento delle attività di sostegno, così come programmato nella legge La Buona Scuola.
Intanto le assunzioni effettuate fra agosto e settembre hanno colmato 14.000 posti finora rimasti vuoti di anno in anno consentendo la copertura del 100% del fabbisogno in quasi tutte le regioni.
La posizione della FISH
Ma secondo Vincenzo Falabella, Presidente della FISH, circa 35.000 di questi insegnanti non hanno mai svolto alcun percorso di formazione o di specializzazione. La questione non è tanto numerica, ma piuttosto di qualità dell’azione di sostegno che presuppone preparazione e professionalità.
Anche per Salvatore Nocera, questi docenti arriveranno ma non saranno insegnanti specializzati. Saranno maestri e professori che non sempre sono motivati a fare i docenti di sostegno oltre a non essere preparati.
In tal senso, la FISH continua a chiede l’attivazione e la strutturazione consolidata di percorsi di aggiornamento per tutti i neo-assunti ma anche per i docenti già in servizio privi di specializzazione: “sulla qualità ed inclusione scolastica delle persone con disabilità non possono essere ammesse eccezioni o dilazioni nel tempo”.