L’innovativo telefono per persone sordocieche è stato presentato in occasione della la fiera dedicata agli artigiani digitali.
Dedichiamo la nostra attenzione con questo articolo ad un particolare progetto innovativo che ha cattuato la nostra attenzione tra le tante innovazioni che hanno contraddistinto l’edizione 2015 della Maker Faire.
Per la sezione People&Life troviamo infatti Looqui, una start-up che sviluppa tecnologie mirate a progettare un sistema per la comunicazione a distanza tra utenti sordociechi.
Looqui sta sviluppando tecnologie innovative nel campo della robotica e della telepresenza con lo scopo principale di migliorare la vita di persone sordocieche sviluppando un sistema di comunicazione basato sulla Lingua dei Segni Tattile.
La sordocecità è una disabilità multisensoriale che porta alla perdita sia dell’udito che della vista. In molti casi, il decorso della malattia è tale che l’individuo diventa sordo alcuni anni prima di diventare cieco. Queste persone, quindi, trasformano le competenze acquisite nel proprio Linguaggio dei Segni, imparando a comunicare tramite una lingua tattile. Naturalmente però, queste persone devono trovasi fisicamente nello stesso posto per comunicare ed avere un contatto fisico.
I maker della start-up Looqui hanno studiato un prodotto che può essere definito un telefono che consente ai sordociechi di scambiarsi messaggi anche a distanza. Davanti a una videocamera si fanno i gesti che poi vengono riprodotti da una mano robotica: il sordocieco, toccandola e riconoscendo i segni, in questo modo può ricevere i messaggi. I giovani start-upper di Looqui chiariscono che questo è soltanto un prototipo ma stanno già lavorando alla sua evoluzione, ad esempio con il progetto di un braccio elettronico.
Come si legge dal sito di questa start up, il sistema che hanno sviluppato è in grado di trasferire messaggi LSt da un segnante a un utente sordocieco ricevente. Il segnante comunica ricorrendo alla LS, il sistema cattura il segno, lo elabora digitalmente, lo trasmette e lo fornisce al destinatario tramite un’interfaccia basata su braccia e mani robotiche antropomorfe low-cost. Questo progetto pone le basi per la prima sperimentazione in assoluto di un “telefono per sordociechi” basato sulla lingua dei segni tattile.