Ricetta elettronica nel Lazio a circa un mese dall’introduzione numeri da boom
Se le sfumature delle due notizie che l’hanno preceduta vanno dal profondo nero, come l’abisso del deficit sanitario laziale, al grigio chiaro del recupero dell’evasione cronica del ticket, la notizia dell’emissione di oltre un milione e 600 mila ricette elettroniche in 20 giorni, considerando soprattutto che la rivoluzione per il momento tocca, complessivamente solo il 45 % dei medici e l’80 % delle farmacie sul totale regionale, fa decisamente ben sperare per un cambiamento di marcia per la sanità del Lazio. Oltre ad essere, infatti, un sistema a prova d’errore, perché lega elettronicamente dall’origine alla destinazione – ovvero dallo studio medico alla farmacia – la prescrizione al codice fiscale del cittadino, esso consente di verificare in tempo reale, dal punto di vista qualitativo e quantitativo – la spesa farmaceutica e di controllarne l’appropriatezza ed eventuali abusi. La dematerializzazione, che in futuro potrebbe essere applicata anche alle prestazioni specialistiche del SSR, per il momento è ad uno stato di attuazione avanzato soprattutto a Viterbo, dove è stata sperimentata nei mesi scorsi, e Rieti. Attuazione a macchia di leopardo a Roma e nell’area metropolitana. In linea con le medie regionali, o poco sotto, lo stato d’avanzamento nelle altre Asl della Regione.