Record mondiale per l’italiana Arjola Trimi, affetta da tetraparesi spastica, nei 200 metri stile libero categoria S4. Arjola già deteneva diversi record
L’italiana Arjola Trimi, affetta da tetraparesi spastica, stabilisce il nuovo record mondiale dei 200 metri stile libero categoria S4. Le categorie S1,…, S10 raggruppano i disabili fisici a seconda della loro gravità, andando da quelli più gravi a quelli più lievi: la categoria S4 comprende tra gli altri i nuotatori come Arjola che hanno “problemi di coordinazione nei quattro arti con predominanza nelle gambe”. Arjola, in occasione del VI Meeting Internazionale che si è tenuto al Palasystema di Brescia, ha completato la vasca in 3 minuti 12 secondi 32 centesimi, superando il precedente record di 3′ 13″ 89 detenuto dall’ olandese Lisette Teunissen. Il record mondiale assoluto femminile dei 200 metri stile libero è detenuto anch’esso da un’italiana, la celebre Federica Pellegrini, ed è pari a 1’51″17: considerate le diverse abilità fisiche, il risultato di Arjola appare come più che ragguardevole.
Una delle più veloci al mondo: il trionfo di Glasgow
Arjola Trimi non è nata in Italia ma a Tirana, in Albania, il 15 marzo 1987. Si chiama Arjola perché questo è il nome che le aveva dato sua sorella maggiore fin da quando era nella pancia della mamma. All’inizio praticava karate, atletica leggera e pallacanestro; al manifestarsi e all’aggravarsi della sua patologia, non ha smesso di fare sport, ma anzi ha iniziato a fare nuoto anche a scopo terapeutico. Dal 2011 nuota a livello agonistico e dal 2012 gareggia nella specialità Stile Libero categoria S4 per l’ US Brianza Silvia Tremolada. Prima del record mondiale dei 200 metri stile libero, aveva già stabilito dei record italiani nelle categorie S4 dei 50, 100 e appunto 200 stile libero. Ma ancora più degna di nota è stata la partecipazione ai mondiali di nuoto paralimpico a Montreal nel 2013 e a Glasgow nel 2015, con l’aggiudicazione di ben cinque medaglie complessive: due bronzi, due argenti e un oro ottenuto a Glasgow a seguito della strepitosa prestazione nella finale dei 50 dorso.
Quindi, tra tutte le nuotatrici che hanno una disabilità di gravità simile alla sua, Arjola è una delle più veloci del mondo, indubbiamente una bella soddisfazione.
“Come un gabbiano che si adagia sull’acqua …”
Il grande entusiasmo di Arjola per il nuoto traspare da quanto lei stessa scrive sul sito della già menzionata US Brianza Silvia Tremolada. Arjola descrive i suoi movimenti in acqua in modo poetico: “Ho scelto questa disciplina perchè nuotare è come una dolce melodia. “Bit” una partenza che ti fa battere il cuore e muovere le braccia a tempo, un tempo scandito dal quasi impercettibile suono che emettono le mani nel rompere la superficie e prendere l’acqua, paragonabile ad un gabbiano che si adagia sull’acqua. Il suono delle braccia che spingono contro resistenza, somigliante a quello del fruscio delle foglie in autunno… e quel costante rumore delle gambe che si lasciano trascinare nell’acqua per ricordarti che la musica non è ancora finita“. A tale sensazione di benessere che Arjola prova in acqua, negli ultimi anni si sono aggiunti i grandi successi che la hanno portata quasi in cima al ranking mondiale: Arjola è una di quelle persone disabili che comePatrick, come Francesco , come Alessio – cliccando sui rispettivi nomi potete leggere gli articoli che abbiamo scritto su di loro – hanno tratto grandi soddisfazioni da quelle discipline in cui hanno profuso tanto impegno, e che quindi – nonostante tutto – si possono considerare persone fortunate.
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