Il nuovo codice degli appalti e le imprese sociali

(Internet)
Codice degli appalti e delle concessioni

Alcune disposizioni possono favorire l’ innovazione sociale

Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare la bozza del Codice degli appalti e delle concessioni, un decreto legislativo di recepimento delle direttive europee e di riordino dell’attuale legislazione (Codice dei contratti ed il Regolamento).

Dopo i passaggi alla Consiglio di Stato, alla Conferenza delle Regioni ed alle Commissioni di Camera e Senato, il testo tornerà a Governo per la definitiva approvazione entro il 18 aprile, insieme alle le linee guida dell’ ANAC (Autorità Nazionale Anti.Corruzione).

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Il nuovo Codice degli appalti e delle concessioni vuole andare nel senso della semplificazione, della trasparenza e dell’ innovazione, ma anche della sostenibilità e della dimensione sociale.

Prevede tra l’altro la digitalizzazione delle procedure di affidamento, il rispetto di sostenibilità energetica e ambientale, misure premiali per piccole imprese legate al territorio;

Ma anche la riduzione del numero delle stazioni appaltanti, il divieto di deroga, il rafforzamento del ruolo dell’autorità nazionale anticorruzione, il ricorso a dibattiti pubblici nelle comunità interessate. 

Disposizioni per il sociale

E nel testo vi sono alcune disposizioni di salvaguarda del sociale, che possono favorire lo sviluppo di nuove forme di imprenditoria legate al territorio.

Tra queste quelle che promuovono la responsabilità sociale, con maggiori possibilità per il ricorso a clausole sociali e per i programmi per l’ inserimento lavorativo di persone svantaggiate e disabili.

Viene anche sancito il metodo adottato dall’ANAC, che prevede il coinvolgimento e la consultazione di stakeholder, parti sociali ed operatori del settore nella decisione.

Ed il nuovo Codice cancella esplicitamente il criterio massimo ribasso, sancendo l’obbligo dell’ offerta economica più vantaggiosa, anche se il potere discrezionale rimane agli enti appaltanti.

Il ruolo del Terzo Settore

Questa norme potrebbero dare un forte impulso alle attività dei servizi territoriali e dell’ inclusione socio lavorativa da parte delle imprese sociali del Terzo settore

Ma queste si devono basare sulla legalità, sulla qualità, sull’ innovazione sociale, sulla co-progettazione e sul coinvolgimento degli utenti di riferimento.

In modo, in un periodo assolutamente controverso per il settore, da poter uscire da ogni sospetto ed essere realmente più vicine alle esigenze reali del pubblico.