“Il privilegiato maledetto…una storia di vita” un libro per riflettere
La Bonfirraro editore pubblicherà il libro sulla vita del socio della Capodarco Omar Spurio, previsto per il mese di dicembre. Omar ha già rilasciato interviste alla rivista “Chi” e alla rivista “Oggi” e anche la nostra testata giornalistica ha voluto rivolgergli alcune domande.
Il genere narrativo dell’autobiografia è sempre stato utilizzato nella storia. Quanto pensi sia efficace raccontare oggi la disabilità attraverso la propria esperienza?
Raccontare la propria storia, per raccontare il mondo della disabilita’. Ai più il nostro mondo (il mondo della disabilità) è visto come un mondo lontano,con un alone di mistero. Ritengo che la diffusione della mia storia possa avere un’alta finalità pedagogica, in quanto segnata da eventi catastrofici (morte dei genitori, problemi fisici e mentali). Nonostante ciò, oggi sono una persona attiva, che lavora in pianta stabile presso la Capodarco, viaggia e sta scrivendo un libro. Ecco l’ efficacia del raccontare la mia esperienza: dire alle persone che i limiti esistono solo nella nostra mente, e che la pazienza e’ un albero amaro ma sa dare dei frutti dolcissimi… Che arriverà quel giorno che saranno così inebriati di serenità e felicità che tutto quello che hanno vissuto li farà sorridere…
Qual è il tuo obiettivo più profondo e intimo, quando scrivi? Forse, motivare gli altri con la tua esperienza?
Quando scrivo e racconto la mia storia mi viene in mente una frase di Socrate che recitava: “IO NON VOGLIO INSEGNARE MA VOGLIO FAR PENSARE”… Raccontarla alla gente ” che hanno timore di non riuscir ad affrontare le loro problematiche, familiari, economiche e sociali che, in questo frangente storico, è presente in ogni vita ed in ogni stato sociale. La gente ha paura: lo vedo in giro, negli uffici, al lavoro ecc… Ha paura di non farcela, di non riuscir a superare le difficoltà… Possiamo farcela tutti, possiamo e dobbiamo farcela… Se ce l’ho fatta io, se son riuscito in questa impresa, tutti ce la possiamo fare… Gli strumenti ci sono, sono dentro di noi, dobbiamo trovarli ed utilizzarli… Io sono una persona fortunata, molto fortunata. Ce l’ho fatta, con carattere, con sacrificio ed con abnegazione. E quindi voglio raccontare la mia esperienza per donare agli altri la forza, il coraggio nel superare gli ostacoli e rincorrere i propri sogni. Raccontare la mia esperienza disgraziata e maledetta, fatta di malattia, morte, solitudine e pazzia… E, allo stesso tempo, privilegiata fatta di impegno, forza di volontà, resurezzione, gratificazione, salute ritrovata, di pace e serenità interna e col mondo intero. Questo è il mio più grande obbiettivo.
Dopo i racconti di viaggio che hai fatto e quindi, delle tue esperienze, stai pensando a un nuovo libro?
Sicuramente ho questa progetto. Ora mi sto concentrando, in collaborazione col giornalista Simone Nastasi, sulla stesura del libro sulla mia vita “Il Privilegiato Maledetto….Una Storia di vita”, un lavoro che richiede concentrazione ed impegno costante. Quindi al momento sono impegnatissimo nel portare a termine questo primo progetto. Poi, successivamente, mi dedicherò a questa “nuova avventura”, nello scrivere il libro sui miei viaggi in solitaria… Già adesso ho un diario di viaggio che porto sempre con me in giro per il mondo, dove appunto la cronache di viaggi, gli aneddotti (a volte divertenti a volte pericolosi), la bellezza dei luoghi, usi e costumi delle persone del luogo e le emozioni che provo…. Martedi’ 30 agosto partirò per gli negli Stati Uniti in solitaria. Viaggiare da soli ti porta ad avere una grande sicurezza in te stesso, nelle tue capacita’ e potenzialità. Certo non è facile andare in un paese straniero, con usi e costumi diversi dai tuoi con un’ altra lingua, abitudini ecc.. Allo stesso tempo è una delle pochissime cose che mi dà emozioni fortissime e che mi fa vibrare l’ anima… Il mio motto è: “VIAGGIARE è L’ UNICA COSA CHE MI FA GUARDARE IL MONDO CON GLI OCCHI DI UN BAMBINO”…