Costi e servizi del Welfare
È stato appena presentato il Rapporto 2013/2014 della Fondazione per la Sussidiarietà, in questa occasione dedicato alla valutazione di costi e qualità dei servizi di welfare
La ricerca, curata dai ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano, presenta dati sul costo e sulla qualità di alcuni servizi di welfare attivi nel nostro Paese mettendo a confronto realtà pubbliche e private.
La struttura della ricerca
Nella prima parte viene presentata un’analisi dei costi di produzione di alcuni servizi di welfare. L’obiettivo è stato quello di verificare le differenze esistenti tra organizzazioni private non profit ed enti pubblici per quel che riguarda costi ed efficienza dell’offerta. È stata presa in considerazione anche la soddisfazione degli utenti, che hanno avuto modo di esprimere il proprio giudizio sulla qualità del servizio offerto.
Sono stati 5 i sotto-settori del welfare presi in analisi, analizzando i costi e i livelli di efficienza di strutture sia pubbliche che private che operano in tali ambiti.
Nella seconda parte del rapporto sono presentati i risultati di un’indagine qualitativa svolta su dodici realtà del privato sociale che si occupano di servizi alla persona.
L’analisi dei costi e delle performance può essere uno strumento utile a migliorare l’efficienza e l’efficacia dei servizi offerti ai cittadini analizzando le diverse realtà pubbliche e non profit.
Da un lato i costi unitari delle organizzazioni non profit risultano in media inferiori del 23% rispetto ai costi unitari delle organizzazioni del settore pubblico; dall’altro, per quanto riguarda la soddisfazione degli utenti, in una scala da 1 a 10 il non profit registra una votazione di 8.25 contro 7.66 delle organizzazioni pubbliche. Le organizzazioni non profit operanti nei cinque ambiti individuati dalla ricerca fanno dunque registrare risultati migliori rispetto alle realtà pubbliche attive negli stessi ambiti.
Alcuni dati dell’analisi
Dall’analisi emerge come la soddisfazione degli utenti del no profit sia da attribuire principalmente alla capacità di queste realtà di coniugare efficienza e professionalità salvaguardando la centralità della persona assistita.
La contrapposizione tra pubblico e privato non profit per quanto riguarda i servizi di welfare appare ormai un anacronismo da superare quanto prima.
Nel settore dei servizi sociali, la sussidiarietà si manifesta non solo nella tradizionale preferenza per una risposta al bisogno maggiormente vicina all’utente e, quindi, potenzialmente più efficace, ma anche nel riconoscimento del ruolo delle realtà sociali per quanto riguarda lo “scouting” dei bisogni, la loro individuazione e rilevazione in tempi molto prossimi al loro sorgere.