I droni di Facebook e Google non funzionano
Internet ovunque portato da droni marcati Facebook e Google? La nostra testata si è occupata spesso di quello che viene chiamato il Digital Divide. Entrambi i giganti della Silicon Valley avevano pensato di portare Internet nelle regioni più remote del mondo usando dei droni, ma le difficoltà tecniche stanno facendo fallire i progetti. Resta invece da provare l’alternativa dei palloni aerostatici e dei satelliti. All’inizio agli esperti è sembrato facile: bastava allestire una connessione usando droni, palloni o satelliti in orbita. Il primo di questi approcci, però, si è finora rivelato più problematico del previsto. La società Alphabet ha annunciato la cancellazione del progetto Titan, lanciato per testare l’idea di stabilire una connessione Internet attraverso droni volanti. La società ha deciso di concentrarsi su un altro progetto che ricorre invece a palloni stratosferici per trasmettere Internet a terra. Anche i tentativi di Facebook di utilizzare i droni hanno avuto problemi. Eppure solo nell’estate scorsa era stato fatto il primo test del suo drone stratosferico, chiamato Aquila (con il nome italiano), ma poi si è in seguito appreso che il velivolo aveva riportato seri danni nella fase di atterraggio. Secondo un’indagine condotta dal National Transportation Safety Board, i forti venti avrebbero impedito all’autopilota di eseguire una manovra di atterraggio sicura.
Cancellazione di progetti
Questi incidenti hanno messo in evidenza uno dei problemi principali di questo genere di progetti. I velivoli sono infatti progettati per volare ad alte quote, nella stratosfera, dove dovrebbero seguire una rotta circolare per assicurare la copertura Internet della regione sottostante rimanga stabile. A quelle altezze, le turbolenze possono essere troppo forti. Essendo progettati anche per rimanere in volo per giorni, settimane o oltre, questi droni devono affidarsi all’energia solare e a batterie. Per ora il sogno di poter diffondere l’accesso alle informazioni e alla conoscenza che passa attraverso la Rete sembra destinato a non poter essere veicolato attraverso queste tecnologie come i droni se pur molto innovative.