Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo
Il beneficio economico va da un minimo di 190 euro a un massimo di 485 per circa 660 mila famiglie. Il ministro Poletti: “I due pilastri del provvedimento sono il sostegno al reddito e l’inclusione con la presa in carico”. “Per le risorse siamo intorno ai 2 miliardi l’anno e per quanto riguarda il beneficio economico che va da un minimo di 190 euro ad un massimo di 485, ma si sale con il numero dei componenti del nucleo familiare. E’ prevista una soglia di accesso di seimila euro Isee e una di tremila euro per il reddito equivalente”. Lo dice il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo che il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo sul contrasto alla poverta’ e sul reddito di inclusione. “Le famiglie interessate sono circa 660 mila, di cui 560 mila con figli minori”. In queste condizioni, rileva, “noi siamo in grado di raggiungere quasi il target a cui stiamo guardando”. “I due pilastri del provvedimento sono il sostegno al reddito e l’inclusione con la presa in carico. Perche’ queste due cose funzionino servono le risorse sia per il primo che per il secondo caso. Quindi – spiega – abbiamo previsto che il 15% del Fondo venga destinato alle politiche attive, che servono per fare in modo che le persone esano da una situazione di difficolta’. E aggiungiamo a quelle risorse 550 milioni in tre anni per il potenziamento dei servizi nel territorio”.
Le dichiarazioni di Gentiloni
“Avevamo preso l’impegno ad approvare in tempi radidi il decreto legislativo, era una priorità e lo abbiamo fatto collaborando con le associazioni dell’Alleanza contro la poverta’: siamo consapevoli che e’ solo il primo passo”, prosegue Gentiloni.
“E’ la prima risposta a una esigenza sociale molto rilevante che gli anni della crisi ha reso ancor piu’ stringente nel nostro paese- dice Gentiloni- Siamo soddisfatti per aver mantenuto questo impegno, abbiamo varato per la prima volta uno strumento universale per la lotta alla poverta’ ma al tempo stesso sappiamo che si tratta di un primo passo che dovra’ vederne di ulteriori”.
Aggiunge Poletti: “C’e’ un articolo che prevede la predisposizione dell’Isee precompilato, da inizio 2018 chi fara’ richiesta di Isee avra’ un documento che conterra’ gia’ una serie di informazioni che sono quelle nella disponibilità degli enti pubblici. Si tratta di un elemento di semplificazione”. (DIRE)
(Fonte Redattore Sociale)