A Roma un dispositivo per impedire le intrusioni nei posti riservati
Sarà adottato presto a Roma un dispositivo per impedire le intrusioni abusive nei parcheggi riservati alle persone con disabilità.
Si chiamerà Tommy, come il figlio autistico del giornalista Gianluca Nicoletti, che lo ha pubblicizzato sul sito di Insettopia, la nuova community dell’autismo realizzata “per far vivere meglio le persone con difficoltà”.
Il dispositivo
Realizzato insieme ad Aci Consult, il gruppo che si occupa di servizi per l’ambiente e la mobilità, l’apparecchio consiste in un dissuasore ad alimentazione fotovoltaica che, installato al suolo, si abbassa quando il legittimo titolare del posto digita il pulsante sull’apposito telecomando.
E’ una soluzione economica ed estremamente semplice, come spiega l’ideatore Riccardo Colicchia: il dispositivo si installa con quattro stop ed è già collaudato e impiegato in luoghi privati, come centri commerciali, condomini ed ospedali per impedire l’occupazione di posti riservati.
Il prototipo è prodotto da un’azienda del Nord Italia a il primo apparecchio sarà installato nei prossimi giorni sotto casa di Nicoletti, visto che è Tommy l’ispiratore dell’idea.
Dopo la prima installazione, prenderà il via la sperimentazione per circa tre mesi, a carico di Aci Consult, con 4 o 5 esemplari. Se funzionerà, l’apparecchio sarà proposto a livello nazionale.
Problemi burocratici..
Per il loro possibile utilizzo occorre però superare gli ostacoli burocratici e ottenere le autorizzazioni da parte degli enti locali, visto che si tratta di suolo pubblico, anche se i posti sono stati riservati ai cittadini con delibera amministrativa.
In questi giorni i promotori del progetto stanno informando i corpi di Polizia Municipale ed i presidenti dei municipi, oltre che l’assessore alle Politiche sociali Rita Cutini.
“Spero che dopo la sperimentazione che noi faremo di persona il Comune di Roma possa decidersi a implementare il dispositivo in tutti i parcheggi per disabili della città”, dichiara Gianluca Nicoletti. “Sarebbe fantastico immaginare che siamo stati noi autistici a permettere che questa forma di tutela possa essere estesa a tutti gli altri nostri ‘colleghi’”.
In ogni caso la disponibilità dei Comuni sarà fondamentale per l’espansione del progetto, anche nella prospettiva di una loro compartecipazione alle spese: secondo l’azienda i prezzi dovrebbero aggirarsi sui 400 o 500 euro, ma se vi saranno convenzioni o saranno ordinati molti esemplari, i costi potrebbero ridursi.