Patrick Zaki, studente egiziano dell’università di Bologna arrestato nel febbraio 2020 e scarcerato nel dicembre scorso in attesa di giudizio, attivista per i diritti umani, ha visto le udienze subire diversi rinvii da parte del Tribunale di Mansoura, sua città natale, in Egitto, ora, l’assemblea capitolina ha conferito a lui la cittadinanza onoraria, con voto umanime.
Da quasi tre anni quindi attende di conoscere l’esito delle accuse per diffusione di false notizie in patria e all’estero per via di un articolo pubblicato nel 2018 in cui denunciava le violenze contro la minoranza copta in Egitto, si tratta di capi d’accusa che rientrano nei reati contro la Sicurezza dello Stato e, se confermati, potrebbero costargli una condanna fino a 5 anni di reclusione.
Patrick si è collegato telefonicamente, dall’Egitto, con gli uffici dell’Assemblea, salutando calorosamente, ha detto che è stato un piacere poter partecipare a questa grande cerimonia a Roma, ad alcuni giorni dalla Giornata internazionale dei diritti umani, che si celebrerà sabato 10 dicembre, ha evidenziato l’impegno della città di Roma per i diritti umani e soprattutto per i difensori dei diritti umani, continuando ha detto che rappresenta un grande onore per lui vedere che gli sforzi e l’impegno verso il suo caso.
L’Aula Giulio Cesare, al Campidoglio, con l’Assemblea presieduta dal Sindaco Roberto Gualtieri, ha ribadito il sentimento dell’intera comunità cittadina nella vicinanza a Patrick, ai suoi cari e alle vittime come lui di ingiustizie assurde e ingiustificabili che scuotono le coscienze, Roma, come pure altri Comuni italiani ha conferito la cittadinanza onoraria a Patrick, è un atto politico con cui Roma si stringe a Patrick e alle 60mila persone detenute in Egitto che non hanno altra colpa di quella di aver esercitato i propri diritti pacificamente, Roma è una città aperta e cosmopolita che fa dell’inclusione e della libertà le sue bandiere, ha chiuso il Sindaco Gualtieri.
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