Azienda Ospedaliera San Camillo – Forlanini e Servizio Tobia

Il Servizio Tobia (Team Operativo per i Bisogni Individuali Assistenziali), partito dal 2019,  lanciato dall’Azienda Ospedaliera San Camillo – Forlanini punta ad intendere la fragilità, disabilità, povertà, salute mentale come una risorsa da gestire e non come problema da arginare, per offrire alle persone con disabilità intellettiva o relazionale l’opportunità di accedere alle procedure diagnostiche utili e necessarie per prevenire e curare.

Mercoledì 8 marzo 2023, al San Camillo, all’Aula Magna Agazio Menniti, si è tenuto l’evento “Conservazioni 2023” il primo ciclo di incontri destinati alle fragilità che ha visto protagonisti il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli e il Cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana (Cei), e Narciso Mostrada, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini.

Integrata nella rete DAMA – Disabled advanced medical assistance – nata a Milano, il Servizio Tobia ha permesso la presa in carico, accompagnamento, cura e assistenza di oltre 800 persone con grave disabilità e spesso non collaboranti, sono state erogate oltre 3000 prestazioni specialistiche, circa 200 interventi in sedazione profonda o in anestesia generale – dal prelievo di sangue all’intervento odontoiatrico – contribuendo all’abbattimento delle barriere di accesso alla salute. Un’esperienza destinata ad ampliarsi in altre 15 strutture del Lazio, grazie all’adozione di linee d’indirizzo regionali e corsi di formazione specifici per circa 80 operatori.

“I ‘Tobia’ ci sono sempre stati, ma in molti casi vengono evitati”, ha dichiarato il Cardinale Matteo Maria Zuppi. “L’intelligenza del Servizio Tobia e di DAMA è stata quella di mettere assieme diversi pezzi, diverse competenze, creando un sistema che permette a tutti di dare il meglio. Priorità, competenza e cuore: tre concetti che penso siano la chiave di questo sistema. Il cuore è il valore aggiunto, che dà alla priorità e alla competenza la capacità di rispondere alle domande dei pazienti. Domande che, se non ricevono una risposta, diventano una sofferenza per chi ha necessità di cure”, ha sottolineato il Cardinale.

E il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera San Camillo, dottor Narciso Mostarda: “Qui al San Camillo stiamo realizzando un’area più ampia per l’accoglienza, l’ascolto e l’accompagnamento. La collocheremo nello spazio più nobile del San Camillo, il Padiglione Piastra, che si trova all’ingresso principale, dove non ci sono barriere architettoniche. Nelle prossime settimane accoglierà tutti gli operatori che stabilmente si occupano di relazioni con il pubblico, gli operatori di Tobia che si occupano di accoglienza della diversità, e anche i professionisti psicologi capaci di mediare, soprattutto quando c’è da comprendere quello che i pazienti non riescono a dirci”.

 

 

Photo: Quotidianosanita.it