Creata dalla sceneggiatrice Laurie Nunn e lanciata su Netflix il 21 settembre 2023, la quarta stagione della serie “Sex Education” è riuscita a conquistare nuovamente tutti. Avevamo lasciato i protagonisti della terza stagione Otis, Maeve, Ruby, Eric, Amiee e Vivi nel vecchio liceo Moordale e li ritroviamo questa volta al Cavendish Sixth Form College, un liceo autogestito dagli studenti con una rinomata reputazione di progressismo che ha tutto quello che una struttura utopica potrebbe avere. Al Cavendish Sixth Form College si arriva in bicicletta, non si usa carta, tutti sono sempre di buon umore e la gentilezza e l’inclusione la fanno da meglio in qualsiasi situazione.
C’è un però. Al centro di situazioni al limite dell’inverosimile, tra educazione sessuale, identità e disforia di genere, sfide continue contro gli stereotipi, relazioni tossiche e religione, un tema in particolare salta subito all’occhio: quello della disabilità. Perché il liceo Cavendish è quanto di più inclusivo possibile certo, ma è anche pieno zeppo di barriere architettoniche.
La sceneggiatrice Laurie Nunn si serve dunque di questi due personaggi e di queste dinamiche per porre una delicata attenzione su un tema fin troppo spesso sottovalutato e poco rappresentato. “Sex Education” mostra la disabilità come una qualunque altra caratteristica umana di qualunque altro personaggio, ed è questo tipo di rappresentazione che rende il complesso estremamente brillante.
Aisha Green adora i pettegolezzi, sa tutto sul sesso e sull’astrologia, è una ragazza nera, queer e un personaggio sempre positivo e di buon umore. Ha compensato così bene la sua sordità che nelle prime scene quasi non sembra esserlo. Eppure, quando nel penultimo episodio scatta l’allarme antincendio e tutti escono dalla classe senza dirle cosa sta succedendo, mostra la sua irritazione e porta l’attenzione sulle disabilità sensoriali, sul sentimento di vergogna che talvolta impedisce anche di richiedere ciò che spetta di diritto.
Un lavoro diverso è stato invece fatto nel delineare Isaac Goodwin. Isaac appare per la prima volta nella terza stagione della serie e a differenza del ragazzo sempre positivo e angelicato che il mainstream attribuisce alle persone in carrozzina, lui non suscita alcuna compassione. Si presenta subito come egoista, bugiardo, presuntuoso, scorretto e il degno nemico del protagonista imbranato a cui tutti gli spettatori si erano già affezionati durante le prime due stagioni. Ma è proprio grazie al fatto che non suscita alcuna empatia o pietà che Isaac emerge per la sua normalità. A posteriori, non viene ricordato per essere il ragazzo in carrozzina, ma per essere una persona e basta, cattiva anche, ma che evolverà nel corso delle stagioni proprio come fanno tutti gli altri. Aisha ed Isaac sono dunque due personaggi chiave che si fondono nel contesto e portano a galla, in maniera leggera, tematiche spesso mal rappresentate.
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