Nuove evidenze scientifiche certificano che le terapie integrate, un insieme di interventi non farmacologici, hanno un effetto benefico sui pazienti con tumore al seno o alla prostata: migliorano la qualità di vita nel percorso riabilitativo mediante una riduzione degli effetti collaterali e un aumento della proattività dei pazienti; aumentano la sopravvivenza; limitano le recidive e la comparsa di secondi tumori, che si verifica altrimenti in circa un caso ogni cinque. Si può definire come “Oncologia integrata“, come è emerso nell’ambito del XII Congresso Nazionale dell’Associazione Onconauti, che si è recentemente svolto a Bologna, con responsabili scientifici Stefano Giordani, Oncologia Territoriale Ausl Bologna e Direttore scientifico Associazione Onconauti, e Antonio Maestri, Direttore del Dipartimento Oncologico Ausl Bologna.
Sono circa 3 milioni e 700mila, pari al 6,4% della popolazione, i pazienti oncologici lungo-sopravviventi in Italia che necessitano di un follow up che tenga conto della loro delicata situazione clinica, psicologica, sociale. Da questa esigenza è nato il progetto dell’Associazione Onconauti. “I trattamenti integrati consistono in interventi non farmacologici scientificamente provati nella loro efficacia sui tumori al seno e alla prostata, benché esistano dati preliminari anche per i tumori del colon e del polmone – spiega Stefano Giordani – Includono interventi sullo stile di vita per con un’alimentazione salutare e un’attività fisica regolare; pratiche mente-corpo come yoga, agopuntura, shiatsu, riflessologia, Qi Gong; supporto psicologico (musicoterapia, arte terapia); fisioterapia; consulenze specialistiche mirate“.
“Questi trattamenti, generalmente effettuati nei principali Centri Oncologici Usa, che in Italia sono erogate solo a Roma, presso il Centro di terapie Integrate Komen del Policlinico Gemelli, dal 2025 saranno disponibili anche a Bologna nel primo Centro Territoriale di Terapie Integrate, che sarà aperto dalla Associazione Onconauti, e a seguire nel Comune di Bentivoglio, nei pressi di Bologna. Questi Centri costituiscono un completamento della Rete già esistente, che comprende il Centro Komen all’Ospedale Bellaria e sei percorsi territoriali Onconauti – sottolinea Antonio Maestri – In un territorio così vasto come l’area metropolitana di Bologna, con tanti pazienti da gestire, è imprescindibile l’impiego delle sedi territoriali per portare l’assistenza oncologica ai pazienti. È presto emersa l’esigenza di omogeneizzare anche l’offerta dei trattamenti integrati tra centro e periferia. Auspichiamo che nel 2025 l’iniziativa si possa espandere in altri comuni, portando le terapie integrate in ogni zona“.
Il XII Congresso degli Onconauti ha sviluppato un proficuo confronto tra specialisti e pazienti sulle terapie integrate. “I trattamenti integrati sono scientificamente riconosciuti come un complemento indispensabile per le terapie oncologiche nel ridurre gli effetti collaterali, nel favorire il percorso riabilitativo e nel sostenere il periodo di cura – sottolinea Stefano Giordani – Inoltre, questi trattamenti sono determinanti per le recidive: la maggior parte dei pazienti, infatti, guarisce dai tumori diagnosticati ma, nei successivi dieci anni, uno su cinque sviluppa un secondo tumore indipendente dal primo, se non per i fattori genetici e per lo stile di vita. Le terapie integrate svolgono una funzione preventiva, non solo riducendo il rischio di una recidiva della prima neoplasia, ma riducendo del 30-50% il rischio di un secondo tumore“.
Fonte: Superabile.it
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