La giovane youtuber premiata da Mattarella racconta la sua vita, le sue difficoltà e perché alcune cose stanno cambiando
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Sono Marta Russo, una ragazza come tante, ma con qualcosa in più, la mia disabilità. Durante la mia vita ho potuto sperimentare le difficoltà delle barriere, non solo architettoniche, ma soprattutto culturali e normative. Ho sempre dovuto lottare per far rispettare i miei diritti sia in quanto donna sia in quanto persona con disabilità. Siamo abituati a vedere le difficoltà e i limiti delle persone: ci soffermiamo a guardare la sedia a rotelle e non la Persona che è seduta su quella sedia. In diversi contesti, l’interlocutore si rivolge all’accompagnatore, parla di noi, ma non con noi. Oggi finalmente i tempi sono maturi per iniziare il cambiamento, capire che non siamo la nostra disabilità.
Occorre cambiare prospettiva e vedere che siamo tutti Persone, e ogni persona ha talenti e competenze che può mettere al servizio della Comunità. Passare da “chi viene assistito” a “chi contribuisce”. Sui Diritti delle Persone con Disabilità si guarda finalmente ai principi della Convenzione Onu e, oggi, alla Carta di Solfagnano, firmata in occasione del G7 Inclusione e Disabilità nell’ottobre 2024: il diritto di tutti alla piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella vita civile, sociale, economica, culturale e politica. È una rivoluzione culturale che ha bisogno di tempo, ma il percorso è finalmente iniziato: il mio impegno è affinché le prossime generazioni possano trovare una società migliore di quella che ho trovato io.
Attraverso il mio canale YouTube, i social “I Pensieri di Marta” e il sito web offro informazioni verificate sul tema delle disabilità con una sezione dedicata al turismo accessibile, con strutture ricettive, musei e parchi archeologici. Sono convinta che un mondo accessibile e inclusivo non rappresenti semplicemente un servizio migliore per tutti ma anche un investimento con vantaggio economico. Da 5 anni realizzo progetti di sensibilizzazione con le scuole di tutta Italia convinta che proprio dai giovani possa partire il cambiamento. E proprio sabato 15 marzo in una scuola di Napoli si tiene l’evento finale del Progetto con la consegna degli attestati di “Scuola attenta alla Disabilità e all’Inclusione”.

Marta sorridente tra i padiglioni di Expo Aid, a Rimini, nel 2023 – I pensieri di Marta
Poi, il 1° febbraio, mi è anche arrivata, del tutto inattesa, la nomina a Cavaliere della Repubblica: un riconoscimento importante e una grande emozione. Quando ho ricevuto l’onorificenza al Quirinale il 26 febbraio sono stata travolta da una vastità di emozioni: gioia, felicità, gratitudine, orgoglio, onore. Dopo la telefonata che mi annunciava il cavalierato non potevo credere che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella avesse deciso di farmi un simile onore. E appena la notizia è divenuta pubblica sono stata travolta da un vortice di interviste con giornalisti e troupe tv (anche un’intervista per Avvenire). Entrata nel Palazzo del Quirinale stentavo a credere di essere lì.
L’accoglienza, il saluto dei corazzieri, un ambiente istituzionale ma anche di una delicatezza e familiarità che non avrei mai immaginato. Ho potuto incontrare gli altri insigniti, uno scambio di esperienze e di emozioni. L’ingresso del Presidente, il suo saluto, l’incontenibile attesa che il mio nome venisse pronunciato dal presentatore Alberto Matano, poi eccomi… La gioia tutta nella mia mano tesa verso il Presidente e, istintivamente, forse fuori dalle regole del cerimoniale, il mio abbraccio con Sergio Mattarella, il mio modo di gridargli l’immensa gratitudine per aver visto riconosciuto il mio impegno quotidiano per costruire un futuro migliore per le persone con disabilità. Mi sono sentita veramente grata e fiera di essere lì. Ho potuto dirgli che ero onorata, e lui si è complimentato, ringraziandomi per il mio impegno e incitandomi a continuare così. Insieme alle insegne ho ricevuto uno stupendo attestato su cui è riportata la mia registrazione nell’albo dei Cavalieri, controfirmato dalla presidente Giorgia Meloni.
Cos’è per me il cavalierato? Un segno che lo Stato supporta moralmente noi persone con disabilità e che piccoli passi per l’inclusione si fanno davvero ogni giorno. Oggi che celebriamo i “nostri” diritti posso dire che tutto questo sarà un meraviglioso ricordo che porterò nel cuore ma anche una grande spinta a proseguire sulla mia strada, nella speranza di poter essere un esempio e costruire insieme un futuro più accogliente, accessibile e inclusivo per tutti.
Fonte (articolo e immagini): Avvenire, 15 marzo 2025